Con queste parole, precise identiche, il mio capo ha cercato (invano a dire il vero) di raffreddare i miei bollenti spiriti nei confronti di Daniel Craig.
Ma andiamo con ordine.
In età adolescenziale, in compagnia della famiglia, mi sono sparata i film di James Bond interpretati da Sean Connery, convincendomi che nessuno avrebbe mai e poi mai superato la sua maestria nell’interpretare l’eroe fleminghiano.
Mi sbagliavo.
Un paio di mesi fa, forse meno, mi imbatto in 007 Casino Royale e la mia vita cambia. Già dalle prime immagini in un folgorante bianco e nero, capisco che quell’uomo da oggi in poi mi farà sesso. Io sono fatta così. Improvvisamente mi accorgo dell’esistenza di qualcuno e per diciamo 6 mesi – un anno, io divento la sua fan più accanita.
Leggo tutto, guardo tutto, ascolto tutto. Poi basta.
Tranne rarissime occasioni, nel giro di poco il mio interesse scema fino a raggiungere il nulla. Quando l’interesse però non scema, divento la miglior amica del suddetto. Potrebbero trovarlo nudo, con il pisello in mano mentre lo porge a una bambina di tre anni, che io troverò almeno 10 ottimi motivi per difenderlo e riuscirò a convincervi che “avete solo frainteso”. La mia capcità di persuasione non ha limiti.
Fatto sta che alla terza, quarta inquadratura, ero già con wikipedia aperta per capire quanto mi ero persa nei 32 anni precedenti. Mi sono persa molto, ma tutto sommato fottesega perchè lui ha già fatto altri 2 film di Bondiana matrice e pare ce ne siano in progetto altri due. Quello che mi piace dello sfruttamento fino all’osso di un tema è proprio che per anni ed anni non te lo togli dai coglioni nemmeno strofinandoteli con la carta vetrata. Quindi avrò, se dio vuole, 5 film per allenare le mie fantasie erotiche. 5 film per vederlo seminudo, massacrato, scopaiolo, sornione, sarcastioco e spietato. 5 film che costringerò il Busnaghi a vedere e rivedere mentre io elogio con sbavamenti vari e sospiri difficilmente dissimulabili quel sacrosanto pezzo di manzo che risponde al nome di Daniel Craig.
Poi da quando sono in Bond mood, mi sono anche letta il primo libro della saga e devo ammettere che il Bond di Connery non centra una sega. Mentre quello di Craig ha molte più affinità con il personaggio letterario. Quindi Craig 10 – Connery 8 palla al centro.
Unica nota dolente: i libri sono distribuiti da Adelphi, la casa editrice per ricchi sfondati. Quindi temo che il prossimo lo leggerò al prossimo aumento di stipendio, ossia MAI.
Vi risparmio le mie sfacciate, pornografiche, erotiche, lussuriose, imbarazzanti fantasie nelle quali io sono la più figa Bond Girl mai esistita, e anche la più letale, roba che quella sciacquetta di Vesper in confronto è un fazzolettino usato.
Ma veniamo al dunque.
Una decina di gg. fa mi lamentavo del fatto che nessuno voglia venire con me a vedere Skyfall. Allora il mio boss si intromette nella conversazione dicendo che lui l’ha visto e che non è affatto male. Da uno sberluccichìo nei miei occhi intuisce quello che io tenevo gelosamente nascosto (non è vero, solitamente entro in ufficio sbraitando quanto vorrei un motivatore aziendale possibilmente di colore; non sono poi così timida come mi piace far credere) e mi dice
“Ah, capisco…. a Lei piace Daniel Craig…. Guardi che secondo me non li ha visto bene…. ha un nasone!!!”
E qui avrei potuto infierire con almeno 25 battute sul fatto che si dice che chi ha il naso grosso ha anche l’uccello grosso. Invece siccome ci tengo tanto a mantenere un contegno in ufficio ho candidamente risposto:
“Ma chi se ne frega del nasone, mi hanno detto che è spesso mezzo nudo, è vero?!”
Perchè a me il fatto che Daniel Craig sembri un po’ un’opera di Picasso, in fondo non importa. A me interessa che stia benissimo nudo o in Smoking, sudato o inamidato, sporco di sangue o sotto la doccia. Insomma io sono una ragazza semplice, mi accontento.
Poi certo, se proprio vuole presentarsi al colloquio per diventare Motivatore Aziendale, deve sapere che forse il suo nasone non sarà sufficiente a sbaragliare la concorrenza…
Poschina Daniel Craig – James Bond Addicted