Letti x voi: L’Allieva e tutto il resto

Ho già espresso i miei problemi nel gestire gli acquisti compulsivi in generale, ma quando si parla di tazze o libri, divento patologica. Per questo casa mia è pullulante di tazze e libri, il che apre le porte alla terza compulsione: il tè. Ma questa è un’altra storia. Parliamo di Alice Allevi, la protagonista degli ultimi 3 libri che ho letto.

Prima di tutto le copertine:

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Ultimo libro scritto ma prequel. Questo dovrebbe essere sufficiente a farmi incazzare ma ormai mi drogo di valeriana quindi mi limito ad una smorfia schifata. Sì, mi incazzo con il marketing violento. Io che ho sostenuto e sostengo il viral marketing più spietato… vi ricordate che belle le bottigliette di sangue di True Blood? Ecco quello è figo. Scrivere un terzo libro che in realtà è un prequel mi fa imbestialire. Significa spillare soldi al lettore fidelizzato. Ma siccome sono furba l’ho letto per primo ed ho risolto il problema.

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Primo libro scritto e dei tre, il migliore. Notare come mi sono fatta fregare: copertina con sega, effetti personali, biglietto da visita. Tutto lascia pensare che si tratti di omicidio/indagine poliziesca/thriller macabro = Poschina si fa irretire come una mosca nella ragnatela del più temibile dei ragni.

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Secondo libro scritto. Il rossetto avrebbe dovuto farmi capire tante cose, un po’ come nella sigla di Grey’s Anatomy le scarpe col tacco. Servono a far capire che il Medical verrà sempre e solo dopo la soap. Infatti nella sigla di E.R. nessuno ricorda ci fossero rossetti e tacchi a spillo.

Ma partiamo dall’inizio.

Mi sono piaciuti? Complessivamente sì.

Li consiglio? Dipende.

Leggerò il seguito? Sì. Ma non fa testo, perchè io adoro la serialità.

Racconterò il tutto con spoiler vari, conscia che nessuno legge il mio blog quindi non faccio danni. Soprattutto partirò dal primo libro in ordine cronologico nella vita di Alice.

Alice ha 23 anni, studia medicina, ed è in uno di quei periodi che tutti abbiamo sperimentato all’università. Quando ti chiedi che cazzo ci fai proprio in quel corso che tutto sommato non senti tuo. Per un caso fortuito proprio a casa di sua nonna viene uccisa la badante e lei si trova a contatto con un collega di medicina legale; tale  Claudio Conforti, il quale è OVVIAMENTE fighissimo e stronzissimo in egual misura e noi lettori sgamatissimi capiamo nelle prime 5 righe di incontro che lui se la vuole fare. Magari non ora, proprio in questo racconto, magari nemmeno nel prossimo, ma finiranno a letto insieme. Noi lettori sgamatissimi lo sappiamo con la stessa certezza con cui sappiamo che il 25 dicembre sarà Natale.

Questo perchè, per la ben nota Sindrome di Dirty Dancing, quando in un libro/film una ragazza mediocre incontra un figo pazzesco, lui se la vuole fare. Anzi, ad essere pignoli, lui prova un interesse per lei ma non vuole arrendersi all’idea e quindi per 5/6 libri oppure 75/80 minuti combatte il sentimento. Poi cede. Si innamora e tutto va come dovrebbe andare. (Per la cronaca qui di strafighi ce ne sono due. Per non far mancare niente uno è moro e l’altro è biondo). E qui scatta la precisazione: nella vita reale non funziona. MAI.

Prima di passare per quella ipercritica devo dire che la sorpresa più bella di questi libri è l’ironia. Finalmente. Ironia che pochi riescono ad usare senza cadere nel patetico. Momento consiglio: “Sono io che me ne vado” di Violetta Bellocchio. Divertente. Ben scritto. Leggetelo.

Altra cosa positiva la scrittura scorrevole. Niente tempi morti e alcuni personaggi seppur appena accennati, che funzionano molto bene come Yukino, la coinquilina giapponese, che vorrei tanto avere come amica.

Il difetto, e lo dico perchè è anche il mio quando scrivo, è l’assenza di un approfondimento psicologico dei personaggi. Tutti, a partire dalla protagonista, sono appena accennati. Alla fine dei libri ci si accorge di non conoscere mai, veramente, nessuno. Io fatico perfino a figurarmeli. Prendiamo Arthur. Oltre al fatto che è biondiccio e, ovviamente, figodiddio, non sappiamo null’altro di lui. Non mi sono affezionata a lui perchè non ne so nulla. Piccoli assaggi della sua storia personale sono disseminati qua e là, ma essendo l’amore della vita di Alice, forse serviva qualcosa di più. Idem per Claudio. Anche di lui sappiamo poco. Forse in fondo è il meglio caratterizzato, anche se sempre con un’approssimazione eccessiva. Intuiamo l’attrazione di Claudio per Alice. Intuiamo che vorrebbe evitare di comportarsi con lei come fa con le altre, ma lo evinciamo più da quello che ci dicono gli altri che dai gesti o dagli atteggiamenti dell’uomo.

La parte medica è solo un pretesto. Scordatevi Temeprance Brennan o Kay Scarpetta. Dimenticatevele proprio. Qui c’è qualche comparazione del DNA e poco altro. Quindi se cercate la scienza leggete qualcosa d’altro. O guardate CSI.

Simpatizzare con Alice non è difficile. In fondo è una ragazza normale. Fa una vita normale. Frequenta persone normali, e come ciascuno di noi è vittima delle piccole tirannie quotidiane sul posto di lavoro.

Ma.

Ma è irritante oltre modo. Non è possibile che una ragazza così goffa, testarda e idiota, non venga defenestrata immediatamente dal corso di studi, in favore di qualcuno più presente a livello mentale. Alice è perennemente distratta, perennemente annoiata, perennemente in difetto. Il che è oggettivamente troppo. Sarebbe tenera se fosse semplicemente sbadata, ma in alcuni momenti agisce in modo talmente stupido da renderla poco realistica. Nessuna ventiseienne può essere tanto stupida. Questo è oggettivo.

Tuttavia, quando non le fanno fare la scema, il personaggio funziona proprio grazie ad ironia e semplicità. Che non guastano mai.

Purtroppo anche lei fa parte di quell’universo femminile tipicamente anni 2000 ed oltre, nel quale la donna esiste in quanto “illuminata dall’uomo”. E la cosa che mi imbestialisce è che questi racconti sono scritti da donne. Donne che parlano di donne insicure, dipendenti, indecise, perennemente sull’orlo del pianto e del bisogno. Perchè?

Ok, noi donne siamo spesso ipersensibili. Fragili. Insicure. Ma nessuna di quelle che conosco ha bisogno di un uomo (in questo caso due) che le ricordi di valere qualcosa. Mi dispiace vedere che l’immagine che noi donne diamo del nostro sesso, sia sempre e comunque quella di insicurezza e dipendenza dall’uomo. Mi sembra riduttivo, soprattutto se manca, come in questo caso, un’analisi delle ragioni di questo comportamento.

Ma sto esagerando. Si parla di libri per intrattenere e non di trattati filosofici.

A conti fatti, questi libri sono piacevoli. Non capolavori. Ma nemmeno da scartare. E almeno, fino ad ora, Alice non ha scoperto tendenze da Servant (anche se nel rapporto tra lei e Claudio si intravede chiaramente la versione edulcorata del classico rapporto Master & Servant. Altrimenti non ci si spiega perchè lui la maltratti verbalmente in continuazione e lei abbassi sempre lo sguardo sconfitta).

Alice Allevi mi piace. Mi piace la sua aria da ragazzina intraprendente ed insicura. Mi piacciono le descrizioni dell’ambiente di lavoro, l’ironia con cui vive le piccole disfatte, la caparbietà che dimostra nel difendere quello in cui crede. 

Basterebbe dare un po’ più di spessore ai personaggi e un po’ più di compattezza alla parte medical, per rendere davvero complete queste storie. Leggendo i libri ora, si ha la sensazione che manchi qualcosa, che sia stato lasciato un non detto, un sospeso. Ed è davvero un peccato, perchè le potenzialità ci sono tutte.

Poschina –  un po’ Allevi anche lei….

Letti per voi: Sconsacrato

Da quando sono provvista di Kindle, il numero di “libri acquistati compulsivamente” è aumentato in modo esponenziale. Non è necessariamente un bene, ma in alcuni casi non è affatto un male. E’ con questo approccio filosofico che una domenica mattina acquisto al prezzo sconvolgente di 1.99€ “Sconsacrato” di Jonathan Holt. Lo compro perchè la copertina mi spinge inequivocabilmente a credere che il libro tratti di esoterismo e critica feroce al cattolicesimo ma soprattutto che ci sia un enorme spargimento di sangue. Le cinque righe che lo descrivono avvalorano l’impressione che mi ha fatto la copertina. Ok. Posso permettermi questo euro/99 di compulsività.

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Ovviamente non ho prestato sufficiente attenzione alla copertina dall’accorgermi che si tratta di trilogia, la prima reazione alla scoperta è un cristone che ancora riecheggia nelle vuote viuzze cesatesi, perchè non tollero più la moda delle trilogie, pentalogie, eptalogie e quant’altro. Anelo la lettura di libri auto conclusivi, ma sono nata nel periodo sbagliato e tutto ha un seguito. Le prime 2 pagine mi convincono che quasi quasi non è stato un acquisto poi così geniale e per poco non mollo il colpo. Ma resisto. Sono in uno di quei periodi dell’esistenza in cui mi sforzo di allargare gli orizzonti e di non fossilizzarmi sempre sulle solite scelte.

Fortunatamente la noia dura poco.

Appena conosco Caterina Taddei capisco che questo è il libro per me. Perchè Caterina Cate Taddei è sì un capitano dei carabinieri, ma soprattutto è una donna consapevole. E’ giovane ma non scema, disinibita ma non zoccola, intelligente ma non irritante, passionale ma non idiota, innamorata ma non imbarazzante per la categoria. Intorno a lei, che chiaramente è il fulcro dell’intera storia, si muovono personaggi altrettanto interessanti. Primo su tutti il commissario Piola, uomo capace, coerente e di principi più che solidi, che fa da mentore alla giovane Cate. Completano il quadro una militare americana, il classico nerd dal passato tragico e decadente e una serie di comprimari sempre ben caratterizzati anche se a volte un po’ stereotipati.

Non voglio spoilerare. Non in questo caso, perchè il libro è davvero interessante. Come ho già detto è tutto tranne che il thriller a sfondo esoterico che lasciava trapelare la copertina. E’ un giallo, un thriller politico, un noir? Non saprei. Potrebbe essere tutti e tre insieme. Indubbiamente si parla di omicidio, ma anche di GLADIO e crimini di guerra, e non dimentichiamo lo sfruttamento della prostituzione. Troppi i temi? Forse. Anzi, sì. Diciamo che di carne al fuoco ce n’è in abbondanza, tuttavia non è difficile tenere le fila dei discorsi, che si collegano tutti senza difficoltà in un grande puzzle.

Certo, al solito bisogna lasciare a casa il realismo totalizzante, perchè se si comincia con la solfa del “è impossibile” finiamo male. Ci sono situazioni al limite dell’incredibile ma quantomeno i comportamenti umani sono sempre verosimili. Che a mio parere è un grandissimo pregio.

Descrivere una donna e non farla apparire come “vittima” del fascino del figo di turno, perennemente schiava delle sue emozioni, incapace di gestire la sua vita, sembra ormai impossibile. Nella “nuova letteratura” sembra non esserci più spazio per donne adulte e consapevoli. Donne in gamba, capaci nel loro lavoro, sicure di se stesse senza dover per questo rinunciare a femminilità e romanticismo.

Ormai la “donna tipo” è giovane, perennemente insicura, goffa, bisognosa di avere non un mentore ma proprio il cavaliere dall’armatura scintillante pronto a difenderla. Sembra incapace di gestirsi da sola, circondata da uomini belli e sicuri di sè  che servono solo a sottolineare come lei abbia significato solo dopo che lui le ha aperto la mente e l’ abbia illuminata.

E’ stata per me una boccata d’aria fresca trovarmi di fronte ad una Donna decisamente realistica, capace di arrabbiarsi per cose per cui vale davvero la pena arrabbiarsi, di offendersi, di reagire e difendersi con le unghie. Perfettamente consapevole delle sue azioni, per niente lacrimevole se pur  sofferente. E che spettacolo vederla interfacciarsi con l’uomo più maturo senza che ci venga descritto come un semidio pronto ad illuminarla in ogni occasione. Perchè lei esiste a prescindere. In quanto donna. In quanto essere umano. E poi finalmente una donna che scopa per il piacere di farlo. Che sa come funzionano le cose nel mondo anche se spera che per lei possano fare un’eccezione.

Interessante il discorso Gladio. Ero piccola quando divampò lo scandalo ma ora ho tanta voglia di saperne di più. Illuminante la riflessione sulle basi militari americane in Italia. Senza arrivare a vaneggiamenti figli di teorie complottiste, finalmente mi fermo a riflettere sulla presenza indisturbata di basi militari in Italia. Basi che io do per scontate ma che in effetti, ad un’attenta analisi, si rivelano essere ormai superflue.

Insomma c’è tanta carne al fuoco. Avrebbe funzionato anche con meno carne? Certamente. Ho simpatizzato con i personaggi? Sì. Mi sono sentita coinvolta? Sì. Sono in trepidante attesa di leggere cosa succederà nel prossimo libro? Sì. E’ finito bene? No… beh, sì cazzo.

E’ finito come doveva finire. Con la mia adorata Cate che si dimostra Donna con la D maiuscola e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Go Caterina, Go!.

Poschina – afflitta da trilogie – quadrilogie e qualsiasi altra logìa vogliate metterci….

Note a margine:

perchè in italia ci ostiniamo a cambiare i titoli? L’Abominio (titolo anglosassone) era perfetto e aveva senso. “Sconsacrato”, al contrario, fa cagare.

Letti per voi: L’Histoire d’O

Sappiate che inizio a soffrire moltissimo per le alte aspettative che dimostrate nei miei confronti.

Sì. Non so bene il perchè, ma pare che il fatto che mi diletti e mi sollazzi leggendo “Harmony” provochi una certa irritazione generale. Come se io dovessi leggere sempre e soltanto libri impegnati e di alto livello e dovessi passare le mie giornate deprimendomi dopo la rilettura del “L’insostenibile leggerezza dell’essere” che ho letto una volta sola ed ancora mi sveglio la notte in preda ad incubi allucinanti e ad uno stato depressivo da manuale.

Ho recentemente letto Anna Karenina ed ho odiato il personaggio di Anna dalla prima comparsa all’ultima. Per carità libro stupendo, scritto divinamente ed appassionante come pochi, ma l’insicurezza di Anna, l’indecisione, gli atteggiamenti da bambolina viziata me l’hanno fatta odiare come raramente mi è capitato di odiare un personaggio per il quale si dovrebbe simpatizzare. Ho amato Levin. Ho adorato Levin. E anche la dolce Kitty. Ma Anna no.

Questo per dirvi che non ho abbandonato la Letteratura con la L maiuscola. Ma ho diversificato la Lettura per permettere al mio cervello di riposarsi un pochino.

Conscia di non dover giustificare oltre i miei guilty pleasures, affronto il tema di oggi: mi sono dedicata alla Letteratura erotica partendo dal classico dei classici. Anzi, forse il secondo classico dei classici, perchè a mio modesto parere il primo è “L’amante di lady Chatterley” che per inciso è un bellissimo libro carico di passione che consiglio vivamente a tutti… uomini e donne.

Histoire

Cmq, dopo un paio di chiacchierate con alcune colleghe che si dilettano il letture erotiche, mi sono decisa a leggere l'”Histoire d’O” cercando di non informarmi troppo, per non togliermi il gusto della lettura e della sorpresa.

Mi è piaciuto? Moltissimo.

Sono rimasta turbata? Moltissimo.

Lo consiglierei? Sì, ma non a tutti.

Se avete intenzione di leggere il libro non andate avanti, contiene spoilers!!!

L’Histoire d’O (scritto negli anni cinquanta) narra le vicende di una ragazza che spinta dal voler dimostrare totale devozione al suo amante Renè, accetta di farsi condurre in una ricca dimora per diventare l’oggetto sessuale di chiunque voglia e in qualunque modo desideri possederla. Donne, uomini, giovani o vecchi che siano. Le regole della casa sono semplici. Devi sottostare a qualsiasi richiesta ti facciano, che poi richiesta è eccessivo. Diciamo, per essere onesti, che devi girare nuda, con collare e polsini in modo di poter essere legata ad esigenza, e tenere per ovvi motivi la bocca sempre, costantemente, semiaperta. Non devi parlare se non interpellata e, nel caso avessi l’esigenza di urlare e piangere mentre ti frustano o sodomizzano o facciano entrambe le cose contemporaneamente, puoi farlo. Non farà che eccitare i partecipanti e ti adoreranno per come sopporti in silenzio le torture.

L’Histoire d’O è un libro crudele, ipnotico, sensuale e irresistibile.

Non voglio farne una questione di femminismo/maschilismo/schiavismo e non ho alcuna intenzione di schierarmi con le femministe degli anni settanta, nè tantomeno provare a psicanalizzare O.

L’Histoire è principalmente la descrizione del totale abbandono nella disperata ricerca dell’amore. O ama Renè, lo ama tanto da permettergli di cederla a chiunque e di parlarne come se fosse un oggetto inanimato da vendere al miglior offerente, anzi; O è orgogliosa che lui la trovi talmente importante da volerla condividere, o meglio, da volerla cedere in prova ad altri. Come fosse una bella macchina su cui fare un giro. Al corpo di O non viene risparmiato nulla. Frustate, sodomizzazione, fellatio al limite del tollerabile; tutte pratiche a cui lei è in un certo qual modo, felice di sottostare. Basta che Renè le dica che la ama e lei è felice.

L’equilibrio si incrina quando Renè la offre a Sir Stephen il quale vuole portarla ad un livello più alto di sottomissione. L’amore di O si trasferisce lentamente e progressivamente su Sir Stephen, che è più vecchio di Renè, più esperto e terribilmente più crudele. O farebbe di tutto per farsi amare da lui, ed arriva al punto di farsi marchiare a fuoco il monogramma del Sir e di farsi agganciare alle labbra della vagina degli anelli di una catena tramite i quali potrà essere portata in giro alla stregua di una schiava.

Il libro si conclude con la descrizione della villa nella quale Sir Stephen porta O perchè vi resti un’intera settimana. Completamente nuda, salvo una maschera e degli zoccoli, viene tenuta alla catena (affrancata alla vagina) e lasciata sola tutta sera alla mercé degli ospiti, i quali la toccano, la guardano stupiti ed alcuni addirittura inorriditi, fino a che “Sir Stephen e il Comandante, svegliata Natalie che dormiva ai piedi di O, fecero alzare O, la condussero al centro del cortile, le tolsero la catena e la maschera, e, rovesciatala su un tavolo, la possedettero a turno.”

Ormai O è soltanto un oggetto. Quello che resta della persona O è un corpo svuotato da ogni personalità, privo di arbitrio, plasmato in ogni sua parte per servire il proprio padrone e per aderirgli al meglio. Il potere di O, sta tutto nella totale ed incondizionata sottomissione che sembra, e sottolineo sembra, rendere Sir Stephen uno schiavo della sua dedizione. In realtà ci sono molti dettagli che ci fanno capire che non è così. E la mente di O, che è stata plasmata ancora più duramente del corpo, non può più sciogliere le catene che la legano a Sir Stephen. Quando lui le fa notare che volendo può liberarsi di lui, rifiutando di essere di sua proprietà, lei lo irride. Non può più vivere senza la sua approvazione.

Le punizioni, le rinunce, la violenza, sono per O la dimostrazione di quanto lui la ami. O ha fatto modo di diventare solo un oggetto, l’oggetto preferito, l’orologio di lusso, l’auto d’epoca, la villa padronale. Non è più una persona. E’ solo un oggetto prezioso.

Devo ammettere che alcune descrizioni mi hanno turbata abbastanza. Per niente volgari, per carità, ma così cariche di implicazioni psicologiche da risultare quasi fastidiose. Non è uno di quei libri Master&Servant che tanto vanno di moda adesso, perchè in tutti i libri moderni, la donna è parte integrante/attiva del gioco di dominazione/sottomissione. E’ una sottomessa eroticamente consapevole, partecipe, complice di un gioco, mentre O è semplicemente una schiava.

Una donna che in nome dell’Amore, quello con la A maiuscola, idealizzato fino all’inverosimile, accetta l’annullamento totale, l’abbandono di qualsiasi interiorità, fino a restare un corpo aperto e disponibile. E’ schiava, isolata dal mondo, la sua esistenza è possibile solo all’interno delle mura di una casa, in un giardino privato e inaccessibile, per poter esistere deve essere sola.

E’ questo che faccio fatica ad accettare. Il totale abbandono per un altro essere umano. Il prendere quello che sono e lasciare che qualcun altro lo plasmi, lo modifichi, lo mortifichi per renderlo più piacevole ai suoi occhi.

Quello che prova O, è devozione. 

Il suo Dio è prima Renè, poi Sir Stephen.

Un Dio che ha il potere di distruggerla e di donarle il massimo piacere.

Un Dio al quale lei si affida completamente.

Non sappiamo che fine farà O. Ci sono un paio di alternative mostrate alla fine del libro.

Io scommetto in una parabola tragica. Ma si sa, a me i lieto fine lasciano l’amaro in bocca.

Poschina 

Harmony: Il mio oscuro Guilty Pleasure

Ogni tot mesi, ho bisogno di avere un guilty pleasure.

Un anno e mezzo fa è stato “Revenge”, poi mi sono data anima e corpo a “Project Runaway” ed ora mi sono finalmente decisa a godermi quello che per troppo tempo mi ero negata: Harmony.

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Primo: care donne che fate quelle che “mio dio certa roba nemmeno mia nonna”, vi ricordo che la saga di “Twilight” e “50 sfumature….” altro non sono che degli Harmony vagmente più lunghi e che costano 13 € in più. Oltretutto in Twilight non c’era nemmeno un fottutissimo briciolo di sesso.

Secondo: cari uomini che ridete sotto i baffi pensando che ci sono donne che leggono certa roba, vi rimembro che passate il tempo con l’Xbox a smadonnare su presunti arbitri venduti e sull’insostenibile incapacità dei Bot di aiutarvi nel momento del bisogno.

Quando ero ragazzina ne ho letti alcuni; avete anche solo lontanamente idea dei danni psico/fisici che questi libri hanno inflitto alla mia personalità? No, forse no perchè non ne avete mai letto uno e non sapete cosa instillano nella mente di una tredicenne vergine.

Ma passiamo a noi.

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Le storie di Harmony sono talmente prevedibili da farmi venire la nausea. Ma hanno il grandissimo pregio di non essere assolutissimamente pretenziose. Se superate lo choc delle terrificanti copertine anni ottanta, vi daranno grasse soddisfazioni.

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Non vogliono certo fregiarsi del termine “letteratura”, anzi, sguazzano nella mediocrità più totale e ciò me li rende irresistibili. Gli Harmony sono onesti. Già dalla copertina promettono solo una cosa. Un uomo meraviglioso, una donna non necessariamente stupenda, sesso, matrimonio. Tutto qui. Nè più, nè meno.

Per ora ne ho letti solo 5, uno dei quali è stato mollato ad un’ora dalla fine perchè mi annoiava. Che poi parliamone, annoiarsi è difficile con determinate cose….. quindi è tutto dire.

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Sono divisi in categorie: Romance – Passion – Suspense – Historical che a loro volta sono suddivisi in sottocategorie… e per una neofita non è facile imbroccare il proprio genere al primo colpo. Quasi tutti quelli che ho comprato fanno parte della serie Romance – Collezione e questo spiega  molte cose che ora vi elencherò. La prossima volta mi impegno e prendo un passion, sperando di fare il salto di qualità. Ho anche un Historical, giusto per vedere se le cose nell’ottocento erano diverse dai giorni nostri….

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Ho notato con un misto di stupore/disgusto/divertimento, che su 5 storie lette, 4 erano identiche. Semplici variazioni sul seguente tema:

Donna (circa 24 anni) mediamente carina e con bassa fiducia di se stessa, viene costretta da situazioni disperate a stringere patti inverosimili con straordinari uomini d’affari, i quali dopo un minuto che stanno a contatto con la sfigata, se la vogliono sbattere accorgendosi che è meravigliosa e sexy. Loro, le donne, sono TUTTE vergini. Ma, una volta baciate dal manzo di turno, diventano immediatamente consapevoli di avere tantissima voglia di concedersi al maschio. Alla seconda scopata rimangono incinte, ma ormai il tempo dell’accordo è finito e si separano. Conclusione: Matrimonio, figli, gioia.

Ora, fosse solo questo…. 

Ci sono delle caratteristiche comuni in TUTTE le storie che ho letto fino ad ora. Eccole per soddisfare la vostra curiosità:

– TUTTE le madri delle protagoniste sono malate terminali e/o paraplegiche, e/o in sistuazioni disastrose e/o di dipendenza da alcool o droghe, e se non ci fosse la nostra protagonista a sacrificare la sua vita per il benessere della madre, non si sa bene che fine farebbe quella povera donna.

– TUTTE le protagoniste sono vergini. Che sia chiaro, io non ci trovo nulla di male. Però, nel 2013, dove sono tutte queste 24enni/25enni vergini? Negli Harmony, ovviamente.

– TUTTI i protagonisti hanno un passato sfigato. Sono quasi tutti orfani o figli illegittimi che si sono fatti da se. Hanno brutte esperienze alle spalle e considerano le donne degli oggetti sessuali. TUTTE tranne la nostra protagonista, che riuscirà a farli follemente innamorare.

Ora, il fatto che io sia incappata casualmente nella collana Romance, spiega il perchè dell’assenza di termini come pene/clitoride  mentre capezzoli è abusato…quasi quanto “troneggiare” che peraltro, credo con orrore di aver usato nel mio racconto, verificherò e, nel caso, mi punirò adeguatamente.

Spero che nella collana Passion, alla quale mi dedicherò con gioia nei prossimi acquisti, venga meno il discorso “Wedding” perchè è anacronistico che nel 2013 TUTTE queste 24enni VERGINI siano così ansiose di sposarsi come se fosse l’unico scopo nella vita di una donna. Ok, è vero che sposare il magnate della finanza non è certo come sposare l’impiegatuccio da 1500 € al mese, ma cazzo!!!! un minimo di dignità!!!! Un minimo di amor proprio!!!!! Non so, mai sentito parlare di convivenza? MAI?

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By the way, io ADORO gli Harmony e non vedo l’ora di sperimentarne di nuovi, perchè anche se sono meno che mediocri per quanto riguarda la scrittura, sono profondamente onesti, si leggono con facilità, non implicano ragionamenti/coinvolgimenti morali, non ti spingono alla depressione in quanto scrittrice meno che mediocre, anzi.

Anzi, ho tanto riflettuto (non è vero) ed ho deciso che VOGLIO assolutamente diventare scrittrice di Harmony. Ho un unico problemuccio. A me viene sempre e solo in mente la stessa storia ripetuta all’infinito quindi apro un CONTEST.

Il concorso prevede che voi menti malate che leggete questo meraviglioso e seguitissimo blog, vi sforziate di inventarvi una storia non necessariamente realistica o credibile, ma che contenga i seguenti elementi:

– sesso

– ragazza giovane (non necessariamente vergine)

– uomo bello, ricchissimo, tormentato, molto ma molto bravo a letto

– ricatto

Poi sappiate che se divento grazie a voi una scrittrice di Harmony, NON BECCATE UN CAZZO. Introiti, fama, indipendenza economica saranno esclusivamente ROBA MIA. Al massimo, e solo se i soldi non mi avranno dato alla testa, vi offrirò un pranzo al Jappo di Uboldo una domenica a mezzogiorno perchè fanno l’All You Can Eat a 13.90€.

Il contest terminerà domenica 19 Maggio 2013 alle h. 13.00. Bastano 4 righe con la bozza della trama, al resto ci penso io. Giuro che ci lavoro sopra e poi diffondo il verbo.

Partecipate numerosi….anche voi maschietti, mi raccomando, non siate timidi!!!

Poschina – infoiata come una casalinga frustrata

Letti per voi: 50 sfumature di grigio….

…. che io ho simpaticamente ribattezzato 50 scene di sesso identiche. A prescindere da ciò con oggi si inagura ufficialmente una nuova rubrica: Letti per voi. In pratica leggerò i peggio libri che pubblicano e voi vi pupperete le mie esasperanti inutili recensioni.

Ma andiamo con ordine per dio. Prima di tutto un avviso.

Questo post contiene nell’ordine: Spoilers, parole volgari, imprecazioni, ironia e sarcasmo. 

Se pensate di non reggere tanta roba, questo post non fa per voi.

Ora cominciamo.

Andando in libreria, ultimamente, ho visto pile e pile e pile di un libro con copertina scura e foto di cravatta grigia. E donne, e uomini* che lo leggevano avidamente la mattina sul treno. Spinta dalla curiosità mi informo e su internet trovo sia pareri entusiastici, che critiche asprissime. Dopo anni di esperienza so per certo che non devo spendere un euro per questa saga. Mi viene in aiuto un’amica che mi passa i PDF. Sì, io faccio queste cose, infrango il copyright e faccio molto bene, visto che 15 euro per 500 pagine di nulla sono un furto.

Dovete sapere che la saga viene spacciata come “erotica” ma non solo, Scandalosamente erotica. E mi soffermerei sulla parola scandalosamente.

Precedente: da giovane leggevo gli Harmony. Quelli rosa e quelli azzurri perchè mia madre vigilava e mi impediva di leggere quelli oro che erano troppo spinti. a livello di letteratura non erano gran chè, ma parlavano di uomini bellissimi che si innamoravano di donne normali e facevano sesso come facoceri e si amavano tanto, ma proprio tanto, al punto che quasi tutti i libri si chiudevano con un matrimonio o una proposta di matrimonio o un figlio… sì insomma. Avete certo capito dove voglio andare a parare.

Farò anche outing, dicendovi che ho letto la saga di Twilight, l’intera saga e che sì, io Edward Cullen me lo sarei scopato perchè anche io, da giovane, sognavo un ragazzo così. Non vampiro (quello è venuto dopo) ma bello, ricco, simpatico, misterioso, che si innamora del cesso di turno e la venera.

Dico questo per farvi capire che io non sono snob. Cioè leggo quasi qualsiasi cosa, non leggo per principio solo i papponi storici sul nazismo che mio padre cerca di propinarmi.

Mi sono approcciata ai PDF di 50 sfumature di sto cazzo, con una certa curiosità e, sì, lo ammetto, un pochino di morbosità per lo scandaloso erotismo che stavo per affrontare.

Pronti?

Via.

Mini-riassunto: Anastasia (detta ANA e non cominciate a ridere) sostituisce un’amica e va ad intervistare un magnate della finanza che la conivolgerà in una relazione sadomaso e in un rapporto dominatore/sottomessa che metterà in discussione tutta la sua vita.**

Bello vero?

Cioè io mi immaginavo una ragazza tutto sommato normale che incontra il tipico magnate della finanza quarntenne/cinquantenne, che la inizia al sadomasochismo e al sesso estremo, la infila in tutine improponibili di Latex, la appende al soffitto e se la scopa mentre cera incandescente le cola addosso e lei grida “Sì, padrone !!! Scopami!!!” ***

Pensate alla mia delusione quando dopo 50 pagine mi rendo conto che quello che sto leggendo è Twilight con il sesso. Perchè? Ve lo spiego subito tesorini.

Lei ha 21, è vergine, nessuno la ha mai nemmeno baciata perchè a lei tutto sommato gli uomini non interessavano e incontra sto cazzo di Christian che è sì un magnate della finanza ma ha 27 anni. Sì, potete cominciare a ridere rotolandovi per terra, se preferite ROTFL, e sghignazzare pensando ai ventisettenni che conoscete e figurandoveli perennemente in completo Armani che gestiscono una Holding miliardaria e che esercitano un fascino magnetico su chiunque incontrino. Improbabile? Impossibile? Ridicolo? Opto per la terza opzione.

Lui si interessa subito a lei che cmq. persiste nel vedersi brutta e insignificante ed è tonta come potevano essere tonte le ragazze degli anni 40 perchè se uno arriva nel negozio dove lavoro e ammiccando mi chiede: fasce stringicavo, scotch da pacchi e corda in fibra naturale, la prima cosa che penso è che debba legare un cadavere e ficcarlo in un sacco dell’immondizia, oppure che è un sadico scopatore di donne consenzienti e le lega al soffitto mentre le frusta. Lei no, pensa che lui sia un patito del fai da te.

1: non lo sai testina di cazzo ceh i ricchi non sanno fare nulla?

2: non lo sai che nessun ricco entra in un negozio se non in casi di estrema emergenza e non è questo il caso?

3: non ti sfiora l’anticamera del cervello che uno che tu stessa hai definito “maniaco del controllo” possa effettivamente essere un maniaco del controllo? Non hai letto America Pshyco?

Dove cazzo vivi ANASTASIA?

Ecco, dopo 50 pagine cominciavo ad essere nervosa. Ma ancora non sapevo quello che mi aspettava poco più avanti.

Non pensate che mi spaventino i personaggi maschili troppo perfetti. Non mi spaventano affatto. Preferisco sempre un minimo di realismo, tuttavia non disdegno la perfezione letteraria. Christian purtroppo è troppo. Perchè ha tutto. Elenco esplicativo:

– capelli perfetti, sempre spettinato/sexi e color rame (edward cullen docet);

– ricco, fottutamente e sfacciatamente ricco;

– bellissimo fisico;

– bellissimo viso;

– occhi grigi, profondi, espressivi, sensuali;

– millemila case;

– il cazzo grosso.

Il cazzo grosso. Ok, basta. Va bene che lei non ha termini di paragone ma che questo Christian sia il Rocco Siffredi ricco, bellissimo e mentalmente disturbato di Seattle è troppo. Troppissimo. Fastidioso. Perchè va bene tutto ma anche il cazzo grosso. E poi?

C’è anche un poi amici. Sì’, perchè lui si presenta a noi come la versione giovane, bellissima e più perversa del James Spader di Secretary. E invece di frustare la nostra insopportabile ANA e poi scoparsela, o fare le due cose insieme, lui all’apice della perversione, le lega i polsi sopra la testa e la scopa.

Lo so che ora siete tutti sconvolti e vi chiedete come la mia mente abbia potuto sopportare un insulto simile. Ma lo faccio per voi. Ah, dimenticavo. Nonostante lei sia verginissima, ha tipo 25 orgasmi la prima volta che lui la tocca, sia clitoridei che vaginali; e questo SEMPRE. Lei ha orgasmi continui. Lui la guarda, lei comincia ad avere un orgasmo. Non vi dico quando la sfiora. Che poi parliamone. C’è una malattia che provoca orgasmi, della quale non ricordo il nome scientfico.

Ah. Dimenticavo la perla. L’uomo perfetto ha anche un altro pregio/difetto. E’ una pastiglia vivente di viagra. Scopa dalle 3 alle 5 volte al giorno, anzi, nel giro di mezz’ora lo fa come minimo 2 volte ….

 

Ma le note dolenti non sono finite. Lui le presenta un contratto dominatore/sottomessa che ha come unico pregio l’avermi dato conferma, sempre che ce ne fosse bisogno, del fatto che io non poteri mai essere una sottomessa.

Per il resto questo espediente del contratto è inutile perchè lei non lo firma e lui non la molla per questo, anzi…. smette persino di avere mire da dominatore su di lei perchè nonostante la conosca da due ore lui si è già innamorato di lei. E ovviamente lui ha un oscuro passato sfigatissimo con tanto di complesso di elettra ed ora della pagina 100 io sto letteralmente invocando tutti i santi del paradiso e ogni tre/quattro righe dentro di me esclamo “Santissima Madonna” – “Oh dio” – “Gesù, Giuseppe, Maria”  e via dicendo. E chi mi conosce sa che non è mia abitudine addentrarmi nei dogmi religiosi quando devo enfatizzare un’assurdità, ma è talmente pieno di assurdità che solo i santi mi sembrano idonei al mio sconforto.

Lui non vuole essere toccato, lei geme ogni tre secondi netti (giuro che se sento ancora una volta la parola Gemere e le sue derivazioni, uccido la prima persona che mi trovo di fianco), lui ha una torbida ex relazione con una quarantenne rampante che lo ha iniziato al sesso estremo e che lei chiama con astio perenne Mrs Robinson, dimostrando di non aver capito una beneamata sega del film “Il Laureato” di Nichols, lui non dorme mai con nessuna ma la prima sera che se la scopa dorme con lei tutta la notte e dorme bene. Questo mi fa temere che nel giro di altre 100 pagine lui si traformerà in un cagnolino scodinzolante che le chiederà la mano in ginocchio davanti ad un tramonto mozzafiato e divento improvvisamente consapevole che il solo scopo del libro è quello di farci credere che in fondo qualsiasi donna con un po’ di impegno può redimere qualsiasi uomo, anche il più perverso, dando alle giovani di oggi un messaggio sbagliatissimo. Ragazze nessuno cambia, potrà al massimo smussare gli ancoli, ma se a lui piace prenderlo nel culo, non smetterà per voi, nemmeno se vi chiamate ANA Steele. E vi assicuro che quando un uomo vi dice che non ha intenzione nè di avere una relazione, nè di sposarsi, nè di avere figli, 99 volte su 100 crede in quello che dice e vi vuole solo scopare, non vi chiederà mai di sposarlo e soprattutto non  avrete mai bellissimi bambini biondi con occhi blu.

Per rendere l’idea del livello di scrittura eccovi alcuni estratti molto esplicativi.

“La mia dea interiore mi guarda storto, battendo impaziente il piedino. Lei è pronta da anni, ed è pronta a fare qualsiasi cosa con Christian Grey…”

 

cara ANA, quella cosa che tu chiami ossessivamente “la mia dea interiore” noi donne normali la chiamiamo Vagina.

” “Aah” grido. Sento un dolore mai provato, mentre lui lacerà la mia verginità. Si immobilizza, guardandomi con occhi luccicanti di trionfo. Socchiude la bocca, ha il respiro affannoso. Grugnisce. “Sei così stretta…Stai bene?” “

 

Epico amici, E PI CO !!!!!

“Ma cos’avranno questi Grey? Cosa li rende tanto spiazzanti e irresistibili da cancellare tutto il resto?”

I soldi idiota !!! I soldi… perchè avrei tanto voluto vedere se ti saresti fatta sfondare dal vicino di casa povero in canna, o se avresti tollerato le sculacciate con palline vaginali incluse dal barbone dietro l’angolo. Si chiamano soldi e direi che, per certi versi, effettivamente  possono essere molto eccitanti.

Ma poi ecco la parte che preferisco:

“E’ un uomo così complicato. E adesso ho qualche indizio su cosa l’ha portato ad essere così. Un ragazzo a cui è stata rubata l’adolescenza, stuprato da un’arpia tipo Mrs Robinson… . …. il mio cuore si riempe di tenerezza al pensiero di quello che può avere passato… “

 

A questo punto penserete che il mio istinto di sopravvivenza mi abbia impedito di leggere il secondo….

Invece no, perchè la fine mi aveva fatto ben sperare…. In breve lei gli dice “picchiami Christian, fammi male, voglio toccare il punto di non ritorno” e lui lo fa. La prende a cinghiate sul culo facendole davvero male e lei se la prende a morte e lo lascia perchè capisce che no, non può farsi malmenare e non capisce come lui abbia potuto farlo.

Ecco ANA, se tu vai da un sadico dominatore e gli dici che vuoi essere picchiata, lui ti picchia. E’ lo stesso motivo per cui se dici ad un uomo che vuoi essere scopata, lui ti scoperà.

Purtroppo, a pagina 2 del secondo libro stanno già entrambi tornando sui propri passi e lui chiede scusa, lei chiede scusa, scopano in modi strani e pericolosi: doccia, vasca da bagno, camera da letto, divano, tavolo della cucina (roba molto spinta) e alla fine del libro, non l’ho letto tutto ma solo a spot e nonostante ciò ho capito TUTTO, lui le chiede di sposarlo e lei accetta.

Il terzo mi rifiuto di aprirlo.

Per non farci mancare nulla vengono perseguitati da una ex di lui e mentre lo scrivo sbadiglio dalla noia del visto e rivisto. C’è addirittura una pessima citazione di Jane Eyre (Quello Sì che è un romanzo) quando la pazza entra in camera di ANA e si apposta vicino al letto. Povera Charlotte Bronte….

E alla finissima del libro scopriamo che un tizio vuole uccidere Christian…

Speriamo che ci riesca !!!!

Giusto per darvi qualche indicazione…. se volete leggere scene di sesso agghiaccianti, un paio di brani di American Pshyco mi hanno turbata alquanto e se invece volete vedere un film sull’argomento dominatore/sottomessa che non sia un porno ma che approfondisca la psicologia dei protagonisti consiglio “Secretary”.

Se invece proprio volete assolutamente leggere 50 sfumature…. sappiate solo che non c’è sesso interessante, nè sadomaso, nè conturbante….insomma troverete il normale, semplice, soddisfacente sesso che spero comunque facciate spesso e volentieri con il vostro partner o da soli. 

Mi complimento con il marketing, davvero un lavoro fatto bene. Spero che chi se n’ è occupato prenda uno strabonus; perchè riuscire a far passare un libro per tardoadolescenti arrapate come il nuovo Gola Profonda, dimostra grandissima inventiva.

Poschina e le 50 imprecazioni 

P.s. Mi stavo dimenticando un’altra perla del secondo libro: lei scopre di essere mora come tutte le sue ex sottomesse e scopre anche, incredibile, che lui le sceglie more perchè somigliano a quella puttana drogata (parole sue) che era sua madre. ANA ci rimane male. 

Ana Puttanissimissima ragazza idiota, ma non lo vedi Criminal Minds? Cercare ossessivamente una donna simile alla madre che ti ha fatto soffrire è scontatissimo, l’ABC del pazzo maniaco. Mi chiedo, sta ragazza cosa minchia ha fatto nei 21 anni A.C.? Non scopava, non guardava la tv, non leggeva, non guardava i telegiornali perchè altrimenti avrebbe saputo che tutti i pazzi maniaci ricercano nelle vittime il loro primo persecutore. Cazzo ANA !!!!!!! WAKE UUUUUUUUUUUUUUUUUP !!!!

* questa è per te tesoro….

** e con questa mi autoapplaudo per il miglior riassunto della mia vita.

*** sono più erotica io in queste righe che l’autrice in 500 pagine . . .