Prima di tutto ci tengo a precisare che non è stata una serata ma una mattinata e che in teoria il post avrebbe dovuto essere dedicato a “Cocktail” con Tom Cruise, ma più o meno dopo 7 minuti mi sono fatta due palle come due meloni ed ho sospeso la visione; per fortuna stamattina zappingando ho trovato lui: Dracula.
Chiariamo immediatamente una cosa. Io la passione per i vamipri l’ho seminata quando è uscito questo film, l’ho coltivata con “Intervista col vampiro” (non so quanti sogni erotici ho fatto all’epoca con Brad Pitt come protagonista), l’ho alimentata con “Dracula – il libro” e “Le notti di Salem” e ne ho fatto delle bellissime talee con Buffy. Poi è arrivato Twilight, ma questa è un’altra storia.
Passiamo a cose molto serie. Chiunque guardando questo film non parteggi spudoratamente per Dracula è un coglione insensibile. Ma andiamo con ordine.
Ho 13 anni, sono una preadolescente, non ricordo bene di chi sono innamorata ma sono conscia che la mia vita non è più quella spensierata dell’anno prima. Ormai ho le tette, bacio con la lingua e il ciuffo storico che fino a pochi mesi prima mi sembrava la cosa più figa del mondo, sta cominciando a perdere il suo fascino. Di lì ad un anno, avrei sperimentato la disillusione, la prima di una lunga serie. Ma in quel preciso momento, quando vedo per la prima volta Gary Oldman in abiti tardo ottocenteschi, non sono ancora disillusa, non ho ancora l’amaro in bocca e posso ancora difendermi con frasi tipo “non sapevo cosa stavo facendo”.
La prima volta che vedo questo film ne rimango sconvolta. Non perchè resti impressionata dalle quintalate di sangue che si spargono o dal fatto che un lupo mannaro si sbatte Lucy durante il temporale, ma piuttosto dalla sensualità che permea l’intera pellicola.
Per prima cosa mi innamoro follemente del personaggio di Dracula, partecipo alla sua sofferenza, lotto con lui, spero fino alla fine che ce la faccia, che possa vivere il resto della sua interminabile vita stringendo Mina tra le braccia.
Spoiler: No!
Secondo, mi invaghisco di Eiko Ishioka e soffrirò per tutta la vita del complesso di inferiorità nei suoi confronti. (Per chi non lo sapessa è la geniale costumista).
Poi c’è Tom Waits che fa Renfield, il servo di Dracula, quello che mangia i vermi per intenderci.
E c’è anche la Bellucci che fa la troia. Una delle schiave di Dracula che si sbatte il povero Keanu Reeves e che caratterizza il suo personaggio per la straordinaria capacità di restare a tette nude per l’intera durata della pellicola e di succhiare il sangue al malcapitato da parti del corpo particolarmente sensibili. Ah, dimenticavo, mangia anche un neonato. Beh, una volta quelli del MOIGE erano più permissivi.
La storia: Il Conte Vlad è felicemente sposato con Elisabetta. Mentre è via in guerra contro i turchi i suoi nemici inviano alla sua dolce metà una missiva nella quale la informano della morte del suo amato. Per la disperazione lei si uccide. Scoperto il misfatto e, peggio ancora, realizzato che il prete si rifiuta di celebrare il funerale perchè suicidandosi Elisabetta ha peccato, il nostro eroe disconosce la chiesa (con una delle scene più epiche che io ricordi) e si incazza con l’universo mondo votandosi al male. Anni ed anni dopo, scopre che dall’altra parte del mondo una donna somiglia in modo a dir poco straordinario alla defunta moglie.
Per farla breve: decide di imprigionare il fidanzato della ragazza nel suo adorabile castello, parte per Londra deciso a conquistare la donzella e nel frattempo si ciba di chiunque incontri scatenando le ire dello scienziato Van Helsing.
Finirà in un bagno di sangue.
Ora, i pochi di voi che non l’hanno visto si chiederanno come sia possibile che un film del genere sia altamente erotico considerato che metà del tempo lo si passa a guardare il sangue scorrere.
Ve lo spiego io.
Tutto, ma proprio tutto, dalla fotografia ai costumi gronda sensualità. Dalle camicie da notte trasparenti di Mina e Lucy, che lasciano intravedere i seni, alla sottomissione a cui Dracula costringe Lucy, la quale descrive i momenti in cui incontra Dracula come terrificanti, ma che in realtà ad un osservatore esterno appaiono incontri dominati dalla lussuria.
Non è un caso che la Lucy soggiogata da Dracula usi il fascino carnale per cercare di legare a sè i suoi pretendenti. E’ come se la possessione aprisse le porte alla consapevolezza del corpo, della carne. In contrasto con la morale religiosa che impone castità e riservatezza.
E vogliamo forse ignorare la sensualità del Conte? Ovviamente no. Quando incontra Mina le impone di notarlo. Lo fa manipolando i suoi pensieri, ma quando cominciano ad interagire, non si capisce più se le reazioni di Mina sono dettate dalla sottomissione psicologica o dalla passione oppure, ancora, dal ricordo di essere stata in un lontano passato Elisabetta.
Mina si abbandona immediatamente al Conte. Ne rimane ammaliata, abbandona l’aura virginale nella quale è avvolta all’inizio del film, per abbracciare la sfera sensuale che ha dentro. Notare come i costumi di Mina, prima bianchi e azzurri, passino al più erotico rosso.
Ed è qui che il cuore della tredicenne che ero è esploso; quando Dracula, in un momento di alto erotismo, cattura alcune lacrime di Mina e le trasforma in diamanti. Ora, parliamone. Quante donne saprebbero resistere ad un prodigio simile? Quante donne non cadrebbero ai suoi piedi sentendo con quanta devozione le adora? Quale donna riuscirebbe a resistere all’abbraccio appassionato di un Dracula così?
Io, ovviamente, No!
Inutile dire che si capisce immediatamente che la gioia non è destinata a durare. Perchè al solito, 4 invidiosi del cazzo decidono che il “matrimonio non s’ha da fare” e danno la caccia al nostro eroe fino a quando non riescono a farlo fuori.
Ma.
Ma anche qui, anche nel momento della fine, non ci viene risparmiata la grondata di sensualità e amore. E’ Mina infatti a dare il colpo finale al povero Dracula. E’ lei che per amore lo libera dalla schiavitù di una vita eterna fatta di morte e sofferenza. E’ lei che lo libera dall’ossessione di Elisabetta, permettendogli di avere la pace.
Io non so voi, ma non riesco a resistere al fascino magnetico di questo film. Lo trovo semplicemente straordinario. Se zappingando scorgo anche solo un fotogramma lo devo rivedere. Non posso farne a meno.
Poschina – A love song for a Vampire
Cose degne di nota:
– L’ombra di Dracula è asincrona. Una delizia scenica.
– Gary Oldman riesce ad essere credibile sempre, costantemente, nonostante indossi solo parrucche imbarazzanti.
– Keanu Reeves regala un’interpretazione al limite della vergogna. Grazie a dio si vede poco e parla ancora meno.
– La scena dell’uccisione del vampiro Lucy mi lascia sempre a bocca aperta per la quantità di sangue che invade letteralmente lo schermo.
– Annie Lennox da voce alla splendida canzone “A Love Song for a Vampire”
Vi lascio con la risata sardonica e semplicemente adorabile di Dracula quando si accorge di aver scioccato a morte qualcuno.