Argomento Tabù: I Bambini Anarchici

Lo so.
Lo so.
A nessuno piace sviscerare i problemi di mancata educazione dei nostri figli. Gli uomini e le donne di domani. Coloro che traghetteranno il Paese alla definitiva rovina.
Però io “non temo nulla”.
In realtà temo.
Ma ieri sera ero in pizzeria ed oggi non posso esimermi dal recriminare.
Che sia il caso di instaurare i luoghi pubblici “Child-Free”?
Beh, analizziamo un po’ il problema….

Sei adulto. Lavori tutta la settimana, magari nemmeno vicino a casa, hai i tuoi problemi che ti schiacciano, il mutuo, la pioggia, il caldo, il freddo, il sonno, il libro che stai leggendo è una merda… e via dicendo. E’ domenica sera, quindi sei già incazzato perchè domani è lunedì e ti tocca lavorare. Allora decidi così, d’impulso, di andare a mangiarti una pizza fuori invece che ordinarla alla pizzeria di fianco a casa. Beh, positivo. Sei ancora vivo e vuoi goderti una seratina tranquilla in compagnia della tua dolce metà.

Illuso.
Non puoi. Non puoi perchè siamo nell’era Bambinocentrica. Analizziamo un po’ cosa significa.

L’incapacità di stare seduti a tavola

seduti

Facciamo un test.
Cosa vi fa capire che questa foto è una pubblicità e non uno scampolo di vita reale (facce da pirla a parte)?
……
Ve lo dico io.
I bambini sono seduti composti a tavola.

Oggi, quella che alla mia epoca – anni 80 – era la quotidianità, è una rarità.
Basta andare in una qualsiasi pizzeria – ristorante – agriturismo, per rendersi conto che oggi, i luoghi che erano in origine stati concepiti per gli adulti, sono diventati terreno di caccia per bambini anarchici e profondamente maleducati.
Ieri sera su 50 bambini presenti, in un’età compresa tra 3 e 8 anni, ce ne saranno stati 3 seduti composti a tavola, gli altri scorazzavano liberi tra i tavoli, giocando con tutti i giochini del cazzo che oggi i genitori si portano dietro (io giocavo con i grissini e stando ben attenta a non far cadere le briciole per terra), rincorrendosi, sbraitando, ridendo.
Sì, ti irridono pure, consci che non puoi rimproverarli perchè non sono figli tuoi. Peccato.

Io posso anche capire che i genitori vogliano anche loro godersi la seratina tranquilla con gli amici senza dover educare i figli al giusto comportamento a tavola e al rispetto degli altri, e infatti le baby sitter servono a questo. A permettermi di passare un’ora tranquilla le due volte all’anno che invece del delivery, preferisco mollare la pigrizia a casa e mangiare la pizza direttamente al ristorante.

Che poi i coglionazzi che erano al tavolo dietro di me ieri sera, erano di quelli della peggior specie.
I figli anarchci erano bellamente spaparanzati a terra dietro la mia sedia a giocare con le macchinine, e una delle madri (quella particolarmente intelligente) continuava a esortare le piccole bestie ad andare “là, nell’angolo che c’è spazio”.
No cretina, non c’è spazio. Non è mica casa tua che mandi i figli nella loro camera. E’ un ristorante, non un giardino pubblico. Ma dove cazzo vivete? Ma chi vi credete di essere? Insegnate alle bestioline a stare sedute a tavola con voi, oppure, se non siete capaci, mangiatevi la pizza a casa e permettete a chi sa educare i figli e a chi vuole un’ora di svago, di godersi la serata senza essere costretto a evitare di menare i vostri figli o di sentire le vostre graziose voci urlare tutta la sera:

“Andrea !!!! Andrea !!!! Vieni che è arrivata la pizza.  No, non puoi restare lì a giocare. Vieni a sederti”
“Marco !!!! Marco !!!! Se vuoi giocare sdraiato per terra, vai là in fondo. Ecco, bravo. No !!! Non lì !!!”
“Pietro !!!! Dai Pietro, vieni qui… Sì, certo che la mamma ti taglia la pizza, ma tu vieni qui !!!”

E pensare che ai miei tempi (che bello scriverlo) bastava un’occhiata da parte di mio padre per risistemare l’ordine a tavola. Anche perchè, giusto per chiarire, io non mi alzavo da tavola finchè tutti non avevano finito di mangiare, e pazienza se mi annoiavo un po’. Cazzo, insegnate ai vostri figli ad annoiarsi senza rompere i coglioni al mondo. Non è mai morto nessuno per essere rimasto seduto a tavola per 45 minuti. Nessuno !!!

io

Ma qualcuno potrebbe morire se continua a correre intorno al mio tavolo appoggiando le sue manine sbausciate ai bordi della mia sedia, con il rischio di impiastricciare il mio maglioncino di Berska da €. 12.90. Bambini avvisati, mezzi salvati.

L’incapacità di non toccare le cose altrui

Ok, i bambini devono fare esperienza.
I bambini devono essere lasciati liberi di esprimersi perchè altrimenti, poverini, non sviluppano la fantasia…. e bla…bla…bla.

Bene, che sviluppino la loro fantasia toccando le loro cose.

super

Cosa vi fa capire che questa foto è una pubblicità e non uno scampolo di vita reale (facce da pirla a parte)?
……
Ve lo dico io.
La bambina è compostamente seduta nell’apposito spazio del carrello.

No.
Secondo le moderne teorie psicologiche, mettendo il bambino nel carrello, viene castrata la sua personalità. Deve essere lasciato libero di correre per i corridoi toccando tutto quello che trova, al momento, attraente.
Per poi ovviamente riporlo “a cazzo”.

Oltretutto è notorio che i bambini non hanno ancora ben chiaro il concetto di “roba mia”- “roba tua” e che quindi, se quello che trovano affascinante è nel tuo carrello, per loro non fa differenza. Toccano.
Ma che cazzo tocchi?
Perchè?
Chi te lo ha insegnato?
E soprattutto… dov’è la tua mamma? Sta facendo la zoccola con il capo reparto ortaggi? Perchè non c’è altra spiegazione al fatto che tu, bambino anarchico stia girovagando completamente solo, in balia di stupratori, assassini e rapitori seriali di bambini.

E qui si apre un altro problema di dimensioni abnormi.

L’incapacità di trattare con i cani

cani-e-bimbi

Tutti vedendo un’immagine come questa, si commuovono.
Tutti quelli che hanno un cuore, intendo.

Io invece ho un cane.
Un beagle per l’esattezza.
Che non ha alcun problema ad interfacciarsi con i bambini. Una volta compreso che non sono lepri/volpi/lucertole, semplicemente, li ignora.

Ma loro non ignorano lui.
Essendo uno di quei cani che sembrano usciti dalla pubblicità dei cuccioli bisognosi, i bambini si sentono attratti e zac, gli si fiondano addosso.
Lui sta fermo, mi guarda chiedendo consiglio, ma non trova risposta perchè io sto cercando di non farmi coinvolgere dal bambino in una di quelle imbarazzanti conversazioni nelle quali lui chiede cose assurde (per esempio come si chiama la bestiola per poi non capire un cazzo) ed io rispondo con quel tono petulante che riservo ai bambini sconosciuti che mi ispirano antipatia a pelle.
Capita anche che io trovi alcuni bambini simpaticissimi e degni di tutte le mie attenzioni ed a quel punto nasce un’intesa che va oltre l’immaginabile. Raro ma documentato.

Cmq. parlavo di bambini e cani.
Arriviamo al dunque. Non si fa. Se ti fiondi come un proiettile su un cane il rischio è che lo scambi per un attacco alla sua incolumità e ti sbrani. E te lo meriteresti anche, bambino anarchico, perchè i tuoi genitori avrebbero dovuto insegnarti un botto di cose su come interfacciarsi con gli animali, ma loro sono troppo impegnati a cazzeggiare con gli altri genitori per curarsi di te. Ergo, non conti un cazzo. Il che ti rende ai miei occhi un filo meno fastidioso, ma non resterò certo qui ferma a parlare del niente quando potrei stare da sola in un angolo a fissare il soffitto.

In quel di Cesate c’è un parchetto per bambini con area cani integrata.
Geniale vero? Uno porta il bambino al parco e il cane in giro in un colpo solo.
Ha 4 entrate ma chi ha il cane non può usarle tutte e deve passare per forza da quella vicino all’area cani, perchè non esiste che il cane attraversi, al guinzaglio, il parco con il suo padrone. Potrebbe essere pericoloso.
Certo, potrebbe essere pericoloso perchè voi genitori non badate a quello che stanno facendo i vostri figli, non gli avete insegnato nulla su come approcciare un cane, e non avete voglia di sbattervi per fare l’una o l’altra cosa.

Ma come siamo sopravvissuti noi bambini degli anni Ottanta senza le aree cani, senza i parchi recintati, senza il “sacchettino per raccogliere la cacca” e senza alcuna disciplina nella frequentazione dei parchi pubblici?

Benissimo oserei dire. Siamo stati educati a condividere gli spazi. Siamo stati educati a non disturbare gli altri, soprattutto gli adulti che erano qualcosa di sacro. Siamo stati educati al rispetto reciproco. Siamo stati educati a trattare con gli altri esseri viventi.

Siamo stati educati.

Oltretutto , per colpa dei bambini e dell’assenza di controllo dei genitori, esiste il MOIGE.

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Parliamone.
Moige: Movimento Italiano Genitori, è un’associazione di promozione sociale impegnata nell’ambito sociale ed educativo per la salvaguardia dei minori, che ritiene «minacciati dalla pedofilia, dal bullismo o da spettacoli televisivi violenti e volgari», e per tutela dei diritti dei genitori. Ma quali cazzo di diritti? Diritto di mollare i bambini davanti alla TV senza preoccuparsi di cosa guardano? Diritto di lasciarli zappingare selvaggiamente perchè è troppo uno sbatti vegliare sulle loro menti?

Il moige è quell’associazione di genitori cattoconservatori frustrati che ha censurato un episodio di Buffy nel quale si vede “udite-udite” un bacio saffico, ma che permette la trasmissione di opere intellettualmente stimolanti per i bambini quali:

– Grande Fratello
– Isola dei Famosi
– Programmi della Clerici con bambini sfruttati a fini commerciali e destinati a diventare alcolisti suicidi intorno ai 15 anni
– Domenica In e la sua controparte Mediaset
– Carlo Conti con il suo alieno colorito arancione

Il Moige insegna cose come questa:
« La masturbazione […] si connota come un vero e proprio ripiegamento su se stessi, come una chiusura del proprio io, che invece sarebbe chiamato ad espandersi, ad aprirsi nella donazione d’amore (ne è testimonianza il senso di profondo malessere interiore che lascia, al di là del piacere fisico che produce). In definitiva la masturbazione, come stile di vita, può solo inibire la capacità di amare e quindi ostacolare il processo della crescita personale. »

Ed io vi dico che il senso di profondo malessere interiore lo provate solo voi cattoconservatori frustrati, o perchè non sapete masturbarvi con tutti i sacri crismi, oppure perchè siete così sfigati dal sentirvi in colpa dopo aver avuto un orgasmo condiviso con la persona migliore che possiate incontrare: voi stessi. 

Perle sparse:

“Il Moige ha richiesto la censura dello spot televisivo erotico in cui compare il pornoattore Rocco Siffredi (accreditato nella pubblicità come “attore”), che passeggia in mezzo a una serie di ragazze presso una piscina. La pubblicità si basa su una serie di doppi sensi, con l’attore che, vantandosi di “averle provate tutte” sgranocchia patatine da un sacchetto. Secondo il Moige, la presenza dell’attore era elemento disturbante e sconveniente nei confronti dei bambini.” Che poi parliamone; se tuo figlio di 5 anni conosce Rocco Siffredi, vederlo sgranocchiare le patatine è il male minore.

«Il rapporto sessuale fra due persone non sposate ha in sé qualcosa di ingiusto o di non veritiero, dato che esse non si appartengono ancora pienamente al punto da donare e ricevere ciò che hanno di più intimo. Cosa che invece viene legittimata proprio dal matrimonio. » Bitch Please !!!! ROTFL 

“L’omosessualità, definita “devianza sessuale”, è indicata come “malattia” che può essere “curata”. Si sostiene, infatti, che tale orientamento non abbia origini genetiche né derivi da squilibri ormonali, ma venga generata da fattori psichici acquisiti e curabili con la psicoterapia”. Come direbbe Conte “Ho Pauraaaaaaa !!!”

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Per colpa di voi genitori che non educate più i figli, questi pazzi scatenati si sono sentiti in dovere di vigilare sull’educazione dei pargoli al vostro posto. Questi malati di mente che dovrebbero essere rinchiusi in uno scantinato e torturati con ore di visione di “Rocco e le Sue Sorelle” decidono cosa è meglio che i vostri figli guardino in Tv, plasmando negativamente le loro vergini menti. Per colpa della vostra mancanza di voglia di educare , questi ominidi si credono i paladini della Verità ed io sono costretta a vivere sapendo che da qualche parte, c’è davvero gente che crede in quanto scritto sopra.

Quindi, cari genitori, smettete di crescere bambini anarchici, vigilate sui loro comportamenti e sulle loro menti. Mandateli a letto ad orari decenti, insegnategli a stare da soli, ad annoiarsi con classe, a gestirsi il tempo senza scartavetrare le palle degli altri.

Rendete in pratica completamente inutile l’esistenza del MOIGE.

Fatelo per me.
Fatemi questo piccolo favore personale.
I vostri figli vi ringrazieranno.

Poschina

Tutto ciò che concerne il Moige ed è virgolettato arriva dalla nostra adorata Wikipedia.

Andando a spanne…

Sapete che più o meno ogni mese  e mezzo vi devo assillare con le mie lamentele, l’acidità, le frustazioni. No, non è mai stato un blog per gente allegra e no, non dirò sorridendo che va tutto bene. Non qui.

Quindi oggi a random, vi toccano una serie di lamentele inutili, che non mi faranno sentire meglio nè vi faranno sentire meglio e al termine delle quali non avrò migliorato e/o cambiato il mondo, ma non era la mia intenzione quindi direi che è tutto ok.

1. Sono iscritta  a Facebook, a Twitter e ho due blog, tuttavia mi lamento continuamente dei social network perchè li ritengo sempre più vuoti di contenuti. Da quelli che postano tutte le notizie più incredibili e mielose senza mai verificarne la veridicità (cani e gatti sfigati e/o altri animali solitamente), a quelli che aggiornano il loro stato ogni 5 minuti assillandomi con gli ultimi acquisti, foto di cibo, o peggio che usano il canale per comunicare con il collega che gli siede di fronte, o con il marito, o con l’amico del cuore con cui stanno per uscire a pranzo. E sia chiaro che il mio uso di FB e TW è puramente ludico. Non sono la snobbolona che scrive pensieri profondi o altro, ma credo ci sia un limite a tutto e che quel limite venga ormai superato un po’ troppo spesso. Per esempio per dire al tuo fidanzato che lo ami puoi sempre dirglielo di persona o fargli un pompino. La seconda se vuoi che per un paio di gg. ti ami moltissimo anche lui.

 

 

2. sono infastidita, molto infastidita, terribilmente infastidita, da alcune tizie che incontro in treno e che sfortunatamente ogni tanto siedono vicino a me, che non fanno altro che parlare dei figli. Chi all’asilo, chi ale elementari, chi alle medie; i problemi sono gli stessi: i cuccioli sono incompresi. Sarebbe il caso di dire  certe madri che i loro figli sono prepotenti, scortesi, antipatici e viziati e che non si corre al supermercato, non si urla al ristorante, non si sbattono i piedini sul sedile di fronte perchè sono tutti comportamenti fastidiosi e antisociali. Ok, ora fate pure piovere le millemila critiche in quanto a) non sono madre e non posso capire, b) non sono madre ma quando lo sarò e bla bla bla, c) sono insofferente e dovrei imparare a tollerare di più il prossimo e cosa c’è di più bello della risata di un bambino….. e così via.

 

 

3. La mia pazienza nei confronti di quelli che mi chiedono come sto per poi non voler davvero sapere come sto, diminuisce di minuto in minuto. Perchè finchè è il mio capo che mi chiede come va, so benissimo di dover necessariamente rispondere “bene, grazie” con sorriso di circostanza. Ma se tu, persona che io credo amica, mi chiedi come sto; penso che tu sia davvero interessata alla mia situazione. Salvo poi scoprire che non te ne frega una sega e che in realtà vorresti tanto che parlassimo ancora degli sviluppi della Tua vita, con corollario di mie esclamazioni di gioia e giubilo a sottolineare i momenti salienti del racconto. Sappi che lo farò ma che il prezzo da pagare sarà altissimo. In caso di strage (incendio, naufragio e simili), non cercherò di salvarti ma ti guarderò dipartire, ovviamente accopmagnando il tutto con esclamazioni di gioia e giubilo a sottolineare i momenti salienti della situazione. E poi, per cartità, Basta ! Basta! Basta con sta cazzo di fissa di dare consigli. Se chiedo fate pure, ma se non chiedo, a che pro assillarmi con consigli inutili che mi fanno anche pensare che non abbiate ascoltato una sola parola di quello che ho detto?

 

 

4.  Come tutti gli anni, allo spuntare del primo sole, mi assale una voglia di partire che mi mangia viva. E’ altrettanto vero che come spesso accade non sto messa economicamente così bene da poter effettivamente realizzare un quinto di quello che vorrei fare. Devo trovare qualcuno che finanzi i miei viaggi. Se qualcuno si offre è ben accetto. Ah, il tutto aggravato dalla presenza di Yoshi il distruttore, che non sapremmo a chi piazzare anche perchè significa rischiare la distruzione di arredamento e suppellettili.

 

 

5. Essere a dieta non aiuta affatto. Dukan o non dukan (la mia è dukan) si tratta di negarsi alcuni cibi, che unito al negarsi alcuni sfizi, unito al negarsi il sonno perchè altrimenti non si arriva in tempo al lavoro e al negarsi un sacco di altre cose perchè non si può avere tutto quello che si vuole,  forma una bolla di negazioni che accresce la fgrustrazione già presente in modo consistente nella mia vita. Lato positivo, vedersi più magri, più tonici, più in forma.

 

 

6. La mia parete lavagna è bellissima e l’averci disegnato un bel cazzo con gessetto giallo mi ha dato molta soddsifazione. La uso principalmente per cose serie, come ad esempio fare pronostici sul campionato e sulla Champion…. non ne ho azzeccato uno nemmeno per sbaglio (giusto per farvi capire). E’ bella, con profilino rosso, con sopra i quadretti con le mie splendide foto, con il bordo in raso… beh, di più non potrei chiedere 🙂

 

 

7. So che disegnare cazzi su una lavagna alla mia veneranda età potrebbe sembrare da idioti, ma non sono così interessata al vostro parere da farne una malattia….

 

 

8. Sento che sia mio diritto vittimizzarmi e crogiolarmi nel vittimismo. Per la prima volta in tutta la mia vita ho il sacrosanto diritto di prendermela con il fato, il vicino di casa, l’erba dei prati e le nuvole nel cielo. Oscillo tra momenti di pura gioia e momenti di nera disperazione, ma finchè il medico non certifica la mia depressione, continuerò  a fare la vita di sempre. E voi continuerete a subire le mie elucubrazioni cariche di negatività.

 

 

Chiudo con la massima delle massime: Ti chiederanno di essere felici per loro, ma saranno incapaci di essere tristi per te.

Riflettete su questa perla; io intanto torno al lavoro….

Poschina – Lamentela time