La cacca perduta

Alert – Questo post contiene ironia e sarcasmo.

Ma sì, parliamone.
Facciamo del trash il nostro mantra quotidiano e abbandoniamo ogni remora, in fondo tutti andiamo al cesso e tutti facciamo la cacca, solo che a parte qualche amante del feticismo, solitamente la facciamo da soli nell’intimità del nostro bagno, con in mano lo smartphone, un giornale, il Kindle o la bottiglia dell’ammorbidente.

Questa condizione privilegiata però è destinata a cambiare se si sfornano figli. Da quel momento in poi il bagno non è più quell’oasi di pace nella quale ti chiudi per sfuggire alla frenesia della vita moderna bensì un luogo di incontri e di condivisione.

Ma cominciamo a scendere nel dettaglio.

Dagli 0 ai 3 mesi

E’ il periodo migliore per cagare in pace, voi neomamme ancora non lo sapete ma il peggio deve ancora venire. A quest’età, infatti, i bambini non si possono spostare in autonomia, quindi voi potrete sedervi con tutta comodità sullo scranno sperando che il pupo non si svegli proprio in quel momento e non vi reclami a gran voce. Certo, dovrete cagare con la porta aperta ma se ci pensate bene il disagio è minimo e anche se, sfiga vuole, l’esserino cominciasse a piangere, potreste sempre e comunque finire in pace senza la preoccupazione che si stia arrampicando ovunque o che stia rotolando da qualche parte.

Momento recriminazione

Quando sento una neomamma (età pupo 0-3) di figlio singolo esclamare “Non riesco a fare niente, nemmeno a mangiare” mi viene voglia di liberare il demone e sbrandellarla perchè, sfatiamo un mito con il quale ci stracciano le palle da anni, dagli zero ai 3 mesi i bambini o mangiano o dormono, quindi con un minimo di organizzazione si riesce a fare tutto. Dopo non riesci nemmeno a respirare ma i primi 3/4 mesi non cagate il cazzo con lamentele inutili.

Dai 3 ai 6 mesi     

Adesso sono ufficialmente cazzi.
I bambini cominciano a strisciare/gattonare/rotolare e voi non potete perderli di vista un secondo. Comincia qui l’eliminazione di tutte quegli oggetti di finto design con i quali avete riempito casa e che la rendevano ai vostri occhi un piccolo gioiello. Scompaiono piante, candele, libri, ciotole di acqua e cibo per gli animali, prontamente sostituite da copri presa, paraspigoli, coperte sparse per tutto il pavimento. In pratica tutto ciò che ti piaceva davvero di casa tua lo devi abbandonare in uno scatolone che non si sa bene che fine farà quindi ti conviene salutare la tua adorata lampada perchè è altamente probabile che non la rivedrai mai più.

Sul fronte “cacca” le cose si complicano non poco.

Voi vorreste andare ad espletare i bisogni corporali da soli ma no, non potete, perchè loro vi seguiranno, sempre e comunque, anche quando sembra che siano addormentati (cosa che succede sempre meno spesso) loro percepiranno l’assenza e vi troveranno.

Così, mentre finalmente starete liberando il mostro, compariranno due manine alle quali si scoprirà essere attaccato vostro figlio che comincerà ad esplorare quel meraviglioso mondo che è il bagno…..
Tappetino, cestino, asciugamani appesi (prima del passaggio del pupo), carta igienica, scopino del cesso….e via dicendo.

Tanto che il tempo dedicato alla cacca si dimezzerà perchè continuerete a saltellare dal cesso al bambino cercando spasmodicamente di evitare la strage fino a che non cederete e abbandonerete l’idea di finire il lavoro in un altro, più propizio, momento.
Col cazzo.
Sappiatelo. Quel che non avete eliminato resterà dentro di voi fino alla fine dei giorni, perchè il momento propizio non esiste.

Dai 6 mesi all’anno

E’ in questi mesi che il bambino comincia ad alzarsi e a camminare aggrappato a tutto, muri, mobili, sedie, tavoli. Ed è così che arriva ovunque. Si arrampica con una facilità imbarazzante e trova eccitante qualsiasi cosa che esplora mettendola in bocca.

Nasce in questi mesi il bisogno di portarseli dietro se si cambia stanza, oppure di infilarli in un box. Inutile dire che i miei, abituati a scorazzare come e dove volevano, non hanno mai accettato la restrizione del box che ha sostato nella mia sala 5 giorni prima di essere rispedito al mittente.

Quindi tutti in bagno, cane compreso.
Tu, con mutande calate seduta sullo scranno, i bambini che si arrampicano al water con te seduta sopra, e intanto aprono l’acqua del bidet (questa passione non passerà mai, sono convinta che li troverò a 20 anni ancora lì, a schizzare l’acqua del bidet per tutto il bagno per poi scivolarci sopra), poi scoprono la lavatrice e cominciano ad aprire e chiudere, ed infine spinti dalla noia si avventurano nella doccia, entrano e bevono lo shampoo dimenticato aperto la mattina dal patriarca, seguono vomitini, pianti, telefonata al centro antiveleni di Niguarda e, soprattutto, addio cacca.

Dall’anno all’anno e mezzo

Ormai corrono, mangiano da soli, parlano a modo loro, si picchiano, devastano tutto quello che trovano e hanno imparato ad usare bene le mani. Questo significa che quando andrete in bagno insieme (no, non è possibile trovare un’altra soluzione se non si vuole uscire dal bagno e trovare uno dei figli sul tavolo della cucina e l’altro appeso alle tende del salotto) loro vorranno riempire/svuotare la lavatrice, entrare in vasca per fare il bagno, giocare con l’acqua del bidet, srotolare la carta igienica, infilarsi in doccia.

Fortunatamente hanno imparato a riconoscere il “no” come divieto e quindi cagherai ripetendo come un mantra “no – no – quello no – no – no – ho detto no – ho detto no” fino a quando non preferirai lasciar perdere e ti alzerai frustrata e sconfortata, conscia che per l’ennesima volta dovrai dargli un pezzo di carta igienica da buttare nel water perchè vederlo scomparire quando si tira l’acqua è troppo cool per rinunciarci.

Dall’anno e mezzo ai due

Inizia ufficialmente la loro fase “no” nella quale qualsiasi cosa dici la risposta è sempre e comunque “NO!” abbinata ad un’incazzatura o ad una dimostrazione di frustrazione (leggasi capriccio) di dimensioni sproporzionate rispetto al problema.

Aprono le porte quindi chiuderti dentro è inutile, caga tranquilla con la porta aperta almeno non ti illudi.

Sono curiosi e parlano con un linguaggio più comprensibile, sono ansiosi di aiutarti quindi vorranno dare una mano a pulirti rubando carta igienica e cercando di infilartela in mezzo alle gambe e chiederanno ossessivamente “cos’è?” anche se stanno guardando la stessa cosa da 10 minuti.
Nulla di male se non fosse che tu ti stai sfilando la moon cup e loro non se ne vanno quindi parte una precocissima mini lezione di anatomia applicata che verrà ascoltata in rigoroso silenzio con cenni di assenso come se in effetti qualcosa lo avessero capito, salvo esclamare a lezione conclusa e coppetta infilata un entusiastico “Cos’è?” fissando la tua vulva.

Solitamente appena ti siedi sul cesso parte la nenia “pipì….pipì….pipì” e tu fai finta che sia pipì, tanto il tempo che ci metti a farla è ormai lo stesso…tra pipì e cacca non c’è più alcuna differenza di tempo, 30 secondi ed è tutto finito…..questo quando te la prendi comoda.

Il vantaggio è che essendo più grandini puoi utilizzarli come forza lavoro. Io li metto a riempire la lavatrice [ o “cicice” come viene chiamata da uno dei due] e a passare lo straccio in giro. Oltre ovviamente a momenti strettamente ludici come giocare al cucù con la tenda e lavarsi mani e faccia con l’acqua del bidet (ma come fanno all’estero senza?).

“E la cacca?”, direte voi.

La cacca niente, che cazzo pretendete, anche di cagare in pace?

Poschina

Argomento Tabù: I Bambini Anarchici

Lo so.
Lo so.
A nessuno piace sviscerare i problemi di mancata educazione dei nostri figli. Gli uomini e le donne di domani. Coloro che traghetteranno il Paese alla definitiva rovina.
Però io “non temo nulla”.
In realtà temo.
Ma ieri sera ero in pizzeria ed oggi non posso esimermi dal recriminare.
Che sia il caso di instaurare i luoghi pubblici “Child-Free”?
Beh, analizziamo un po’ il problema….

Sei adulto. Lavori tutta la settimana, magari nemmeno vicino a casa, hai i tuoi problemi che ti schiacciano, il mutuo, la pioggia, il caldo, il freddo, il sonno, il libro che stai leggendo è una merda… e via dicendo. E’ domenica sera, quindi sei già incazzato perchè domani è lunedì e ti tocca lavorare. Allora decidi così, d’impulso, di andare a mangiarti una pizza fuori invece che ordinarla alla pizzeria di fianco a casa. Beh, positivo. Sei ancora vivo e vuoi goderti una seratina tranquilla in compagnia della tua dolce metà.

Illuso.
Non puoi. Non puoi perchè siamo nell’era Bambinocentrica. Analizziamo un po’ cosa significa.

L’incapacità di stare seduti a tavola

seduti

Facciamo un test.
Cosa vi fa capire che questa foto è una pubblicità e non uno scampolo di vita reale (facce da pirla a parte)?
……
Ve lo dico io.
I bambini sono seduti composti a tavola.

Oggi, quella che alla mia epoca – anni 80 – era la quotidianità, è una rarità.
Basta andare in una qualsiasi pizzeria – ristorante – agriturismo, per rendersi conto che oggi, i luoghi che erano in origine stati concepiti per gli adulti, sono diventati terreno di caccia per bambini anarchici e profondamente maleducati.
Ieri sera su 50 bambini presenti, in un’età compresa tra 3 e 8 anni, ce ne saranno stati 3 seduti composti a tavola, gli altri scorazzavano liberi tra i tavoli, giocando con tutti i giochini del cazzo che oggi i genitori si portano dietro (io giocavo con i grissini e stando ben attenta a non far cadere le briciole per terra), rincorrendosi, sbraitando, ridendo.
Sì, ti irridono pure, consci che non puoi rimproverarli perchè non sono figli tuoi. Peccato.

Io posso anche capire che i genitori vogliano anche loro godersi la seratina tranquilla con gli amici senza dover educare i figli al giusto comportamento a tavola e al rispetto degli altri, e infatti le baby sitter servono a questo. A permettermi di passare un’ora tranquilla le due volte all’anno che invece del delivery, preferisco mollare la pigrizia a casa e mangiare la pizza direttamente al ristorante.

Che poi i coglionazzi che erano al tavolo dietro di me ieri sera, erano di quelli della peggior specie.
I figli anarchci erano bellamente spaparanzati a terra dietro la mia sedia a giocare con le macchinine, e una delle madri (quella particolarmente intelligente) continuava a esortare le piccole bestie ad andare “là, nell’angolo che c’è spazio”.
No cretina, non c’è spazio. Non è mica casa tua che mandi i figli nella loro camera. E’ un ristorante, non un giardino pubblico. Ma dove cazzo vivete? Ma chi vi credete di essere? Insegnate alle bestioline a stare sedute a tavola con voi, oppure, se non siete capaci, mangiatevi la pizza a casa e permettete a chi sa educare i figli e a chi vuole un’ora di svago, di godersi la serata senza essere costretto a evitare di menare i vostri figli o di sentire le vostre graziose voci urlare tutta la sera:

“Andrea !!!! Andrea !!!! Vieni che è arrivata la pizza.  No, non puoi restare lì a giocare. Vieni a sederti”
“Marco !!!! Marco !!!! Se vuoi giocare sdraiato per terra, vai là in fondo. Ecco, bravo. No !!! Non lì !!!”
“Pietro !!!! Dai Pietro, vieni qui… Sì, certo che la mamma ti taglia la pizza, ma tu vieni qui !!!”

E pensare che ai miei tempi (che bello scriverlo) bastava un’occhiata da parte di mio padre per risistemare l’ordine a tavola. Anche perchè, giusto per chiarire, io non mi alzavo da tavola finchè tutti non avevano finito di mangiare, e pazienza se mi annoiavo un po’. Cazzo, insegnate ai vostri figli ad annoiarsi senza rompere i coglioni al mondo. Non è mai morto nessuno per essere rimasto seduto a tavola per 45 minuti. Nessuno !!!

io

Ma qualcuno potrebbe morire se continua a correre intorno al mio tavolo appoggiando le sue manine sbausciate ai bordi della mia sedia, con il rischio di impiastricciare il mio maglioncino di Berska da €. 12.90. Bambini avvisati, mezzi salvati.

L’incapacità di non toccare le cose altrui

Ok, i bambini devono fare esperienza.
I bambini devono essere lasciati liberi di esprimersi perchè altrimenti, poverini, non sviluppano la fantasia…. e bla…bla…bla.

Bene, che sviluppino la loro fantasia toccando le loro cose.

super

Cosa vi fa capire che questa foto è una pubblicità e non uno scampolo di vita reale (facce da pirla a parte)?
……
Ve lo dico io.
La bambina è compostamente seduta nell’apposito spazio del carrello.

No.
Secondo le moderne teorie psicologiche, mettendo il bambino nel carrello, viene castrata la sua personalità. Deve essere lasciato libero di correre per i corridoi toccando tutto quello che trova, al momento, attraente.
Per poi ovviamente riporlo “a cazzo”.

Oltretutto è notorio che i bambini non hanno ancora ben chiaro il concetto di “roba mia”- “roba tua” e che quindi, se quello che trovano affascinante è nel tuo carrello, per loro non fa differenza. Toccano.
Ma che cazzo tocchi?
Perchè?
Chi te lo ha insegnato?
E soprattutto… dov’è la tua mamma? Sta facendo la zoccola con il capo reparto ortaggi? Perchè non c’è altra spiegazione al fatto che tu, bambino anarchico stia girovagando completamente solo, in balia di stupratori, assassini e rapitori seriali di bambini.

E qui si apre un altro problema di dimensioni abnormi.

L’incapacità di trattare con i cani

cani-e-bimbi

Tutti vedendo un’immagine come questa, si commuovono.
Tutti quelli che hanno un cuore, intendo.

Io invece ho un cane.
Un beagle per l’esattezza.
Che non ha alcun problema ad interfacciarsi con i bambini. Una volta compreso che non sono lepri/volpi/lucertole, semplicemente, li ignora.

Ma loro non ignorano lui.
Essendo uno di quei cani che sembrano usciti dalla pubblicità dei cuccioli bisognosi, i bambini si sentono attratti e zac, gli si fiondano addosso.
Lui sta fermo, mi guarda chiedendo consiglio, ma non trova risposta perchè io sto cercando di non farmi coinvolgere dal bambino in una di quelle imbarazzanti conversazioni nelle quali lui chiede cose assurde (per esempio come si chiama la bestiola per poi non capire un cazzo) ed io rispondo con quel tono petulante che riservo ai bambini sconosciuti che mi ispirano antipatia a pelle.
Capita anche che io trovi alcuni bambini simpaticissimi e degni di tutte le mie attenzioni ed a quel punto nasce un’intesa che va oltre l’immaginabile. Raro ma documentato.

Cmq. parlavo di bambini e cani.
Arriviamo al dunque. Non si fa. Se ti fiondi come un proiettile su un cane il rischio è che lo scambi per un attacco alla sua incolumità e ti sbrani. E te lo meriteresti anche, bambino anarchico, perchè i tuoi genitori avrebbero dovuto insegnarti un botto di cose su come interfacciarsi con gli animali, ma loro sono troppo impegnati a cazzeggiare con gli altri genitori per curarsi di te. Ergo, non conti un cazzo. Il che ti rende ai miei occhi un filo meno fastidioso, ma non resterò certo qui ferma a parlare del niente quando potrei stare da sola in un angolo a fissare il soffitto.

In quel di Cesate c’è un parchetto per bambini con area cani integrata.
Geniale vero? Uno porta il bambino al parco e il cane in giro in un colpo solo.
Ha 4 entrate ma chi ha il cane non può usarle tutte e deve passare per forza da quella vicino all’area cani, perchè non esiste che il cane attraversi, al guinzaglio, il parco con il suo padrone. Potrebbe essere pericoloso.
Certo, potrebbe essere pericoloso perchè voi genitori non badate a quello che stanno facendo i vostri figli, non gli avete insegnato nulla su come approcciare un cane, e non avete voglia di sbattervi per fare l’una o l’altra cosa.

Ma come siamo sopravvissuti noi bambini degli anni Ottanta senza le aree cani, senza i parchi recintati, senza il “sacchettino per raccogliere la cacca” e senza alcuna disciplina nella frequentazione dei parchi pubblici?

Benissimo oserei dire. Siamo stati educati a condividere gli spazi. Siamo stati educati a non disturbare gli altri, soprattutto gli adulti che erano qualcosa di sacro. Siamo stati educati al rispetto reciproco. Siamo stati educati a trattare con gli altri esseri viventi.

Siamo stati educati.

Oltretutto , per colpa dei bambini e dell’assenza di controllo dei genitori, esiste il MOIGE.

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Parliamone.
Moige: Movimento Italiano Genitori, è un’associazione di promozione sociale impegnata nell’ambito sociale ed educativo per la salvaguardia dei minori, che ritiene «minacciati dalla pedofilia, dal bullismo o da spettacoli televisivi violenti e volgari», e per tutela dei diritti dei genitori. Ma quali cazzo di diritti? Diritto di mollare i bambini davanti alla TV senza preoccuparsi di cosa guardano? Diritto di lasciarli zappingare selvaggiamente perchè è troppo uno sbatti vegliare sulle loro menti?

Il moige è quell’associazione di genitori cattoconservatori frustrati che ha censurato un episodio di Buffy nel quale si vede “udite-udite” un bacio saffico, ma che permette la trasmissione di opere intellettualmente stimolanti per i bambini quali:

– Grande Fratello
– Isola dei Famosi
– Programmi della Clerici con bambini sfruttati a fini commerciali e destinati a diventare alcolisti suicidi intorno ai 15 anni
– Domenica In e la sua controparte Mediaset
– Carlo Conti con il suo alieno colorito arancione

Il Moige insegna cose come questa:
« La masturbazione […] si connota come un vero e proprio ripiegamento su se stessi, come una chiusura del proprio io, che invece sarebbe chiamato ad espandersi, ad aprirsi nella donazione d’amore (ne è testimonianza il senso di profondo malessere interiore che lascia, al di là del piacere fisico che produce). In definitiva la masturbazione, come stile di vita, può solo inibire la capacità di amare e quindi ostacolare il processo della crescita personale. »

Ed io vi dico che il senso di profondo malessere interiore lo provate solo voi cattoconservatori frustrati, o perchè non sapete masturbarvi con tutti i sacri crismi, oppure perchè siete così sfigati dal sentirvi in colpa dopo aver avuto un orgasmo condiviso con la persona migliore che possiate incontrare: voi stessi. 

Perle sparse:

“Il Moige ha richiesto la censura dello spot televisivo erotico in cui compare il pornoattore Rocco Siffredi (accreditato nella pubblicità come “attore”), che passeggia in mezzo a una serie di ragazze presso una piscina. La pubblicità si basa su una serie di doppi sensi, con l’attore che, vantandosi di “averle provate tutte” sgranocchia patatine da un sacchetto. Secondo il Moige, la presenza dell’attore era elemento disturbante e sconveniente nei confronti dei bambini.” Che poi parliamone; se tuo figlio di 5 anni conosce Rocco Siffredi, vederlo sgranocchiare le patatine è il male minore.

«Il rapporto sessuale fra due persone non sposate ha in sé qualcosa di ingiusto o di non veritiero, dato che esse non si appartengono ancora pienamente al punto da donare e ricevere ciò che hanno di più intimo. Cosa che invece viene legittimata proprio dal matrimonio. » Bitch Please !!!! ROTFL 

“L’omosessualità, definita “devianza sessuale”, è indicata come “malattia” che può essere “curata”. Si sostiene, infatti, che tale orientamento non abbia origini genetiche né derivi da squilibri ormonali, ma venga generata da fattori psichici acquisiti e curabili con la psicoterapia”. Come direbbe Conte “Ho Pauraaaaaaa !!!”

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Per colpa di voi genitori che non educate più i figli, questi pazzi scatenati si sono sentiti in dovere di vigilare sull’educazione dei pargoli al vostro posto. Questi malati di mente che dovrebbero essere rinchiusi in uno scantinato e torturati con ore di visione di “Rocco e le Sue Sorelle” decidono cosa è meglio che i vostri figli guardino in Tv, plasmando negativamente le loro vergini menti. Per colpa della vostra mancanza di voglia di educare , questi ominidi si credono i paladini della Verità ed io sono costretta a vivere sapendo che da qualche parte, c’è davvero gente che crede in quanto scritto sopra.

Quindi, cari genitori, smettete di crescere bambini anarchici, vigilate sui loro comportamenti e sulle loro menti. Mandateli a letto ad orari decenti, insegnategli a stare da soli, ad annoiarsi con classe, a gestirsi il tempo senza scartavetrare le palle degli altri.

Rendete in pratica completamente inutile l’esistenza del MOIGE.

Fatelo per me.
Fatemi questo piccolo favore personale.
I vostri figli vi ringrazieranno.

Poschina

Tutto ciò che concerne il Moige ed è virgolettato arriva dalla nostra adorata Wikipedia.