Tema caldo: Le Ferie

Voglio essere onesta.
Molto onesta.
Io le ferie le odio.

Le ferie degli altri, si intende.

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Causa accavallamenti segretariali sul lavoro, io di ferie ne faccio ben poche. Due settimane rigorosamente ad agosto, rigorosamente quando anche il mio boss è via; due/tre giorni a Natale perchè altrimenti casca il mondo, un ponte massimo due l’anno e solo se il tutto si incastra perfettamente con le esigenze delle due colleghe che ricoprono lo stesso ruolo.
No, non mi va bene, ma al momento non posso farci nulla, quindi come ogni anno a fine luglio anche venerdì scorso si è aperta la “stagione della pantomima”.

Un ciao ciao ai colleghi di alto rango che spariscono per tre/quattro settimane, un “divertiti” alla collega che è perennemente in ferie, tanto da chiedersi se per lei ogni mese si accumulino 4 giorni invece che due, un saluto dignitoso e rispettoso ai superboss che intraprendono viaggi intercontinentali e via dicendo. Conscia che le due settimane a venire avrebbero aggiunto alla frustrazione di dover lavorare, la rabbia di essere considerata, improvvisamente e del tutto arbitrariamente, il punto di riferimento dell’intera azienda.

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Se normalmente non vali un cazzo e tutti te lo fanno notare parlandoti perennemente come se fossi una minorata mentale o una povera crista stipendiata per pura cortesia/carità/compassione, ad agosto sei un genio in tutti i settori: amministrativo, finanziario, legale, tecnico.

Memorabile lo scorso anno quando mi arriva una mail da uno dei superboss che mi invitava a telefonare alla responsabile del financing di una nota banca per prendere accordi in merito al rinnovo di un contratto. Alla mia domanda “Ma scusi, io non so nemmeno di cosa stiamo parlando, come faccio a concordare?” la risposta è stata “Guardi, basta che vi vediate dieci minuti e che venga stilato il documento, poi a settembre ci pensiamo…”

E questo non è nulla.
Posso anche guardare in faccia la super-responsabile del financing e dire “Mi dispiace ma in office sono rimasta solo io, quindi le tocca interfacciarsi con la segretaria” e buttare tutto sul ridere, ma che non posso accettare e che mi irrita oltre misura è l’esistenza del Blackberry prima e dello Smartphone oggi.

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Questo aggeggio di Satana ha rovinato intere generazioni di sottoposti.
Tempo fa, al massimo il capo poteva telefonare e rompere i coglioni a quelli che erano in office. Ma c’era sempre l’imprevisto. In barca a vela non c’erano telefoni, nel villaggio 18 stelle in Malesia il costo era troppo elevato, c’era lo sbatta di dover trovare il telefono e recarsi sul posto, ricordarsi il numero dell’ufficio…. insomma tutte quelle cose che rendevano più menoso il telefonare alla segretaria per chiedere “tutto ok?”.

Ora invece si può comunicare ovunque. Costantemente. Sempre.
E se in parte le telefonate sono solo per accertarsi che tu sia seduta alla scrivania e non al cazzeggio con i 4 sfigati rimasti in office, in parte questo permette a chi è in ferie (nel mio caso si passa indistintamente dalla mail del boss supremo alla whatsappata del collega comune) di scartavetrare i coglioni di chi è in ufficio.

Io sono una tizia semplice.
Non hai un cazzo da fare? Vai in ferie.
Hai 125 lavori in sospeso? Stai a lavorare.

No.
Loro vanno in ferie e poi scrivono, chiamano, whatsappano, postano, insomma continuano a lavorare dal mare, montagna, divano di casa.
Uno: sei un pirla perchè ti stai perdendo le ferie, metti giù l’Iphone e scopati la cernia che ti sei sposato invece di mandare le mail a me che saprei benissimo come occupare il tempo se mi permettessero di fare le ferie.
Due: mi rovini l’ambiente semi/rilassato che si crea quando il 70% dei colleghi è fuori dai coglioni.
Tre: gioca con i bambini dei quali mi parli ogni fottuto giorno che dio manda in gloria lamentandoti che a causa del lavoro non li vedi mai. Non ho mai creduto che il tuo dispiacere fosse vero ma se dobbiamo interpretare un ruolo facciamolo bene, tu per primo.

No. Non cercate con me di fare il discorso: “Pensa che loro poverini sono in ferie e devono lavorare”

Non funziona.
Se devi lavorare, stai in ufficio, poi ti fai le due centrali d’agosto (lo sanno tutti che il mondo si ferma) e torni per l’ultima, così riesci a non generare danni e a non rompere il cazzo a quelli che sono COSTRETTI a stare in office.
Se invece vuoi prenderti 4 settimane perchè hai accampato scuse inutili e il capo pur di non vederti più te le ha concesse, allora passale facendo qualsiasi cosa, tranne scrivere a destra e a manca impartendo ordini.

Per caso, quando io sono in ferie, chiamo ossessivamente? Scrivo ossessivamente? Mollo il mio lavoro in sospeso agli altri?
No.

Stress-da-ufficio

Polemica?
As Usual.
Il punto è che più si hanno lavori di un certo spessore, carichi di responsabilità, ridondanti di sigle e inglesismi, più si latita durante il periodo estivo, lasciando che la baracca venga stancamente trascinata dal carro di buoi fino a settembre. Tuttavia, per far sentire l’aura di potere di cui sono circondati, anche quando non sono fisicamente presenti scrivono, impongono, scassano le palle anche peggio di quando sono in office.
Ma se hai così tanto da fare, perchè non facciamo cambio e tu stai qui a lavorare mentre io mi godo le ferie? Io, che vi ricordo, per 11 mesi e mezzo non conto un cazzo nell’economia aziendale.

Perchè l’anno prossimo non invertiamo i ruoli, tu stai al lavoro ed io scrivo dicendo alla receptionist che può chiedere a te per qualsiasi menata, poi ti chiamo chiedendoti come mai in amministrazione non c’è nessuno, poi ti whatsappo chiedendoti di recuperare un documento del quale io non ricordo nulla, ma cercando tra le 2000000 mail che hai nel pc dovresti trovare qualcosa relativo a quella cosa che abbiamo fatto nel 2013 o era il 2012? Pazienza, si tratta solo di cercare un po’ in giro.

Ah beh, ovviamente poi ti assillerò con domande esistenziali “Ma come faccio a fare questa cosa se non c’è chi la fa di solito e non c’è nemmeno un sostituto ed io ne ho bisogno ORA ? Anzi, ieri.”

Vediamo se poi non ti viene voglia di mandarmi affanculo.
Io mi sono incazzata persino scrivendo !!!!

Ferie !!! Io le vostre le abolirei !!!!

Poschina