Atroci Consapevolezze – Il Curriculum Vitae

Non so voi, ma per me scrivere il CV si rivela sempre un’impresa epica che si conclude con frustrazione ed insoddisfazione.
Il CV serve a presentarti come lavoratore, ma anche come persona.
Ma.
C’è un enorme, gigantesco, insuperabile “ma”.
Come scriverlo? Con che stile? Chi lo legge? Ma lo leggono?
Già questi dubbi bastano a farmi venire il mal di testa….se ci aggiungete che svolgo un lavoro generalista che, una volta ridotto a mero elenco di competenze, mi fa sembrare una bambina di 10 anni frigida, capirete le mie enormi difficoltà nell’affrontare un compito che per molti è quasi divertente.

Ho quindi fantasticato, in questi anni, di usare diversi stili e diverse strategie per accaparrarmi un lavoro. Ecco un riassunto.

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Il Curriculum Vitae Classico, Noioso e Umiliante

Classicissimo CV di una volta nel quale ci si limita ad elencare le competenze acquisite negli anni di lavoro. Nel mio caso si riduce ad un imbarazzante ed umiliante elenco di competenze base, che invece di mettere in luce i miei pregi, mi fa sembrare un’incapace cosmica che ha passato gli ultimi due lustri a fare caffè e a rilegare documenti di scarsa importanza. Non importa se in realtà quando le cose andavano alla grande non avessi un attimo di tregua e mi spaccassi la schiena china sulla scrivania, nel momento in cui invece di descrivere una mansione, la elenchi, ne distruggi completamente l’importanza riducendola ad una pratica di scarso interesse.

Mi annoio e mi deprimo mentre lo scrivo, conscia che, anche se qualche temerario avesse il coraggio di cominciare a dargli un’occhiata, lo cestinerebbe al secondo punto dell’elenco:
– supporto ufficio tecnico e legale.

Amen.

Il Curriculum Vitae arrabbiato – Tutto quello che avrei sempre voluto scrivere ma mi manca inesorabilmente il coraggio

Quel CV che butti giù quando per l’ennesima volta ti hanno tolto un lavoro o ti hanno affibbiato la mansione peggiore dell’office, nel mio caso specifico, quando passavo da segretaria di direzione a “Receptionist del Palazzo” perchè supplivo le colleghe in caso di malattia.

Un cv pieno di rabbia e recriminazioni fatto di “Non hanno mai compreso le mie vere attitudini lasciandomi in un angolo a fare lavori che non mettono in evidenza le mie qualità ma piuttosto frustrandole, riducendomi a “sedermi” senza più avere la voglia di fare, di essere propositiva…….” e via dicendo, in una spirale autodistruttiva che, riletta  una volta passato il momento di rabbia, mi faceva sembrare la classica frustratona mitomane e vittimista che nessuno vorrebbe mai avere nel suo ufficio.

Il CV Materno: Puntare su povertà e disperazione

Ultimamente ho seriamente pensato di sfruttare i figli per fare tenerezza mista a pena nel futuro possibile datore di lavoro.
Una roba del tipo:

Da quando mi trovo, oltre al lavoro, ad occuparmi della casa e dei gemelli, ho sviluppato la capacità di gestire contemporaneamente diverse problematiche riuscendo a risolverle tutte senza che nulla intacchi il corretto andamento della quotidianità domestica. Riesco a gestirli mentre piangono simultaneamente, ascoltarli, accontentarli/redarguirli ed intanto pulisco casa, preparo la cena, organizzo la lavatrice del giorno successivo e faccio la spesa online. Il mio livello di pazienza e capacità di reggere lo stress è aumentato in modo esponenziale e la maternità mi ha resa meno cinica e più empatica, qualità che potrei mettere a disposizione del lavoro in team. Ah, ho anche un cane i cui bisogni sono riuscita magistralmente ad incastrare nelle attività quotidiane senza togliere attenzione ai bambini o alla dolce bestiola.

Salvo poi perdere ogni aplomb e buttarsi sulla cruda realtà….avete idea di quanto costa il nido? E il mutuo? Vi prego, non potete lasciarmi marcire in casa con due bambini di 2 anni e mezzo tutto il giorno….litigano, si picchiano, mi parlano in simultanea e poi mi costringono a vedere Kung-fu Panda due volte al giorno!!!!!!!

Aiutatemi.

Il CV sborone: quello che non scriverò mai

Ne ho letti e ne ho riso. Sono quei CV pieni di parolone misto inglese che servono a far sembrare un lavoro di merda “il Lavoro più importante sulla faccia della terra”.

Io potrei scrivere….

Il mio ruolo di Personal Assistant del CEO mi ha permesso di sviluppare skills molto ultili in qualsiasi ufficio, come la capacità di relazionarsi con il management e altri utili in ambienti più specifici, come un vasto know-how tecnico in materia di energie rinnovabili.
Versatile, con spiccata propensione al problem solving, event & travel planner, Legal & Technical Area support……e via via neologismi sempre più spinti fino a concludere il tutto con – “Nata dalla tempesta”, la prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, khaleesi del Grande Mare d’Erba, “la Non-bruciata”, “Madre dei Draghi”, regina di Meereen, “Distruttrice di catene” –  in una discesa agli inferi di autoreferenzialità estrema ed esaltazione cosmica che, poco ci manca, ti fa assumere un’aura quasi elfica agli occhi di chi legge.

Sicuramente il più utile per essere notato e trovare lavoro in una Società che fa dell’immagine l’unica cosa che davvero conta.

Il CV sincero ed onesto, quello che senti di dover scrivere ma che tanto non servirebbe ad un cazzo

Ho trentasette anni suonati, due figli, dieci anni di esperienza come segretaria, una spiccatissima curiosità verso tutto ciò che è nuovo, strano, originale. Vivo di passioni improvvise che mi coinvolgono fino all’osso ma volubili….appena ne trovo una nuova abbandono quella vecchia senza pensarci due volte.

Cerco un lavoro part-time perchè voglio tornare a casa in tempo per andare a prendere i bambini all’asilo. Patetico? Lo so…. fa molto madre catto-conservatrice anni 50 ma tant’è; voglio esserci per i miei figli, voglio far parte della loro vita e se per questo devo rinunciare a qualche opportunità lavorativa, pazienza.

Le mie doti? Scrivo in italiano corretto, che sembra un’ovvietà ma per esperienza personale non lo darei così per scontato, amo leggere  e correggere, se un lavoro mi appassiona mi ci butto anima e corpo e come una zecca resto attaccata finchè non ne ho sviscerato ogni mistero.

Ora non mi resta che mixare il tutto, salvare il file e dimenticarmelo in una cartella a caso del pc per i prossimi sei mesi.

Poschina